Parchi: Silvetti, Conero può diventare Parco nazionale

Marche
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Presidente Ente, servono risorse adeguate e sinergia per visione

(ANSA) - ANCONA, 06 MAG - Il Parco naturale del Conero può dare un "contributo sostanziale al rilancio" delle Marche e può aspirare a diventare un "Parco nazionale, a condizione che venga rimesso in moto con finanziamenti all'altezza, per le aspettative dl comparto imprenditoriale, turistico, produttivo, nel rispetto del patrimonio culturale e ambientale che rappresenta un'eccellenza". Ne è convinto il presidente dell'Ente Parco (regionale) Daniele Silvetti che ha ricordato la proposta di legge del 2015 che si 'arenò' in Parlamento.
    L'intervento a Sirolo, affiancato dal direttore Marco Zannini, durante gli Stati generali dell'Ente che nel consiglio direttivo ha visto accresciuto anche il ruolo dei quattro Comuni in cui insiste il Parco - presenti i sindaci Valeria Mancinelli (Ancona), Annalisa Del Bello (Camerano), Gianluigi Tombolini (Numana) e Filippo Moschella (Sirolo) - con propri rappresentanti oltre a quelli di Univpm, agricoltori, ambientalisti, operatori turistici. Presente anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli.
    Il nuovo corso 'più condiviso', ha spiegato Silvetti, mira a far comprendere di più e meglio le specificità di ente e del territorio, molto antropizzato e in cui "convivono interessi legittimi e giuste aspettative" il cui rapporto deve essere il più possibile "armonioso" in una sinergia con Comuni e Regione: sia del punto di vista finanziario sia strategico". L'obiettivo è anche cambiare la "percezione" dell'Ente parco: non "apparato burocratico" ma vicino ai cittadini loro. Alla "conservazione e tutela ambientale" si affianca il riequilibrio con attività produttive (filiera agroalimentare), turismo; valorizzare gli aspetti culturali, archeologici".
    Resta il problema di risorse per l'attività ordinaria dell'Ente. "La Regione ha entrate per 5 miliardi di euro - ha ricordato Silvetti - l'Ente Parco ha ricevuto per spesa corrente 530-540mila euro e 300mila per investimenti. All'inizio era dotato di 2 milioni euro, ora ci sono 2 milioni di euro destinati nel complesso a tutte le aree protette della Regione".
    "Non si è creduto al contributo di sviluppo del territorio - ha lamentato -. Non c'è stata volontà politica di approfittare di un elemento di collegamento con l'Europa". (ANSA).
   

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