Danni grandine a tetti, boato come sisma

Marche
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Sindaca Monsampietro M., 'forza scagliata su ferite aperte'

(ANSA) - MONSAMPIETRO MORICO, 20 MAG - Tetti di abitazioni divelti, alberi che bloccano strade, famiglie anche con figli minori isolate, colture di vite, ulivo e grano distrutte. Molto pesanti le ripercussioni anche a Monsampietro Morico (Fermo), circa 630 abitanti, dove la sindaca Romina Gualtieri ha aperto il Coc per far fronte all'ondata di maltempo che si è abbattuta nella notte particolare nel sud delle Marche: mezzo metro di grandine accumulata e piogge consistenti.
    Una tempesta, racconta, durante la quale i residenti di Monsampietro Morico hanno sentito un boato causato dalla caduta di chicchi grandi come uova che hanno fatto tremare le abitazioni. Un rumore talmente forte da far temere ai cittadini del paesino, segnato dal sisma del 2016 e per metà inagile, una nuova scossa di terremoto. I vigili del fuoco sono al lavoro per i ripristini. La sindaca è "amareggiata", dopo 11 anni in carica, il terremoto e l'emergenza Covid: "è una situazione probante, vedi una forza sovrannaturale che si scaglia contro ferite aperte".
   

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