Mostra Pericoli ad Ascoli, sala su sisma

Marche
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Artista presenta 'Forme del paesaggio 1970-2018' dal 23 marzo

"Il terremoto ha tolto agli edifici di Arquata del Tronto e degli altri paesi non solo la vita materiale, ma proprio la vita interna e la loro storia". Il percorso della mostra di Tullio Pericoli ad Ascoli Piceno inizierà il 23 marzo con le opere contemporanee andando poi a ritroso nel tempo fino agli inizi della carriera dell'artista ascolano. La prima sala è dedicata al terremoto. "Conterrà una decina di quadri ed è quella a cui tengo di più - confessa Pericoli - Sono paesaggi di paesi e cittadine che si sono improvvisamente trovate ad avere un totale svuotamento materiale e interiore delle loro case. L'immagine che più mi ha colpito facendo questi quadri è stato vedere ad Arquata del Tronto e negli altri paesi questi muri bianchi con finestre bucate attraverso le quali vedevo il cielo azzurro come se qualcuno le avesse svuotate della loro interiorità, della loro storia e della loro vita. Fantasmi emersi dalla terra vuoti, mentre sui muri si leggeva una storia millenaria di questi edifici". Nella conferenza stampa di presentazione dell'evento "Forme del paesaggio 1970-2018" Pericoli ha fatto trasparire tutto il suo coinvolgimento emotivo in questo allestimento artistico: "questa mostra rappresenta completamente tutto il mio lavoro dagli anni '70 ad oggi sul tema del paesaggio". L'insieme dell'esposizione mostra è nato proprio per questa occasione. "Ho recuperato quadri degli anni '70 che tenevo in cantina che mi sembravano un po' persi, lontani nel tempo. - osserva - Poi ritirandoli fuori mi sono accorto che c'era in queste opere una strana vicinanza con quelle di adesso ed è per questo che mi rappresenta completamente". Il tema del paesaggio Piceno è stato sempre caro a Pericoli. "Un paesaggio che ha per me un significato particolare; - aggiunge l'artista - nascendo, è stata la prima luce che è arrivata ai miei occhi, dopo gli occhi di mia madre.
    E' stato il primo nutrimento visivo che ho avuto. Qualcosa - conclude - che non mi ha mai abbandonato nei miei cinquant'anni di carriera e questa è l'occasione per rimettere tutto insieme".
   

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