Uragani, cosa sono e come si formano

Ambiente

Ambra Orengo

Un'immagine dell'uragano Florence prima dell'arrivo negli Usa (Getty Images)

Si originano nell’Oceano Atlantico o nel Pacifico orientale, nascono e si alimentano grazie all’aria calda e umida che evapora dall’acqua in prossimità dell’equatore. Vengono classificati come tali quando i venti superano i 119 km/h

L’uragano, gemello del tifone, è tra i fenomeni naturali più potenti della Terra. Il suo nome deriva da quello del dio della tempesta degli Amerindi dei Caraibi, Huracan. Dal punto di vista scientifico si tratta di un ciclone tropicale che si differenzia dal tifone in base a luogo in cui ha origine. Infatti, solamente i cicloni tropicali che si formano sopra l’Oceano Atlantico o la zona orientale del Pacifico vengono denominati “uragani”. Il loro aspetto è quello di gigantesche masse d’aria (larghe anche centinaia di chilometri) che ruotano a velocità altissime, scatenando venti che superano i 120 km/h e piogge intense (COME SI SCELGONO I NOMI DEGLI URAGANI).

Come si forma un uragano

I cicloni tropicali utilizzano l’aria calda e umida come carburante. Infatti, come spiega il sito della Nasa, questi fenomeni si formano solamente sopra le zone calde dell’oceano, in prossimità dell’equatore. Quando l’aria calda sale dalla superficie dell’acqua causa un abbassamento di pressione nella zona sottostante, dove si inseriscono le correnti. Nel salire, l’aria calda si raffredda e forma le nuvole, in un sistema continuo di circolazione che si alimenta grazie al calore dell’oceano e all’evaporazione dell’acqua.

Quando le tempeste si trasformano in uragani

Quando ancora non assumono dimensioni importanti, i fenomeni sono classificati come tempeste. Quelle che si formano a Nord dell’equatore ruotano in senso antiorario. Viceversa, quelle a Sud girano in senso orario, a causa della rotazione terrestre. A mano a mano che la velocità di rotazione dell’aria aumenta, al centro si forma un occhio, una zona di bassa pressione in cui non c’è vento né pioggia. Quando i venti raggiungono i 62 chilometri orari si parla di “tempeste tropicali” mentre se superano i 119 si parla di “cicloni tropicali” o “uragani”. Questi fenomeni vengono poi classificati in base alla forza dei venti.

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