Siccità al Nord Italia, vongole a rischio nel Delta del Po

Ambiente
Flavio Isernia

Flavio Isernia

Con le temperature, più alte della media, gli allevamenti sono stati infestati di alghe che soffocano i mitili e di nuovi predatori, come il granchio blu, una specie aliena per il Mediterraneo e l’Adriatico originaria delle Coste Atlantiche dell’America

In barca risaliamo il Po di Volano fino alla sacca di Goro, nel Ferrarese. Alla foce del Po, dove l’acqua del fiume si mescola al mare ma non è ancora mare, in questo delicato equilibrio marino è possibile l’allevamento della vongola. Che oggi soffre la crisi del Po. E’ diminuito il nutrimento portato dal fiume è aumentata la salinità della laguna. Non solo (GUARDA IL VIDEO).

“Con questa siccità noi subiamo la mancanza di acqua dolce, queste sono sempre state zone di acqua mista” - racconta Luca Bellini, Responsabile di Pesca e Acquacoltura per Coldiretti – “Quello appena trascorso è stato un inverno molto caldo, non c’è stato ghiaccio.”

Con le temperature, più alte della media, gli allevamenti sono stati infestati di alghe che soffocano le vongole e di nuovi predatori, come il granchio blu, una specie aliena per il Mediterraneo e l’Adriatico originaria delle Coste Atlantiche dell’America. “Diciamo che dobbiamo abituarci ma non è facile, perché i cambiamenti sono molto veloci” spiega Bellini.

Con il rastrello trainato a schiena o con mezzi meccanici, ecco la raccolta del mollusco. Ci avviciniamo a una barca di pescatori, quella di Alberto e Fabio, padre e figlio. Saliamo a bordo con loro.

“Trent’anni fa, quando qui in sacca è stata introdotta la vongola, c’era tanto più prodotto. Negli anni è sempre calato. Adesso con la siccità la situazione è decisamente peggiorata” – chiarisce subito Fabio mentre tira fuori dall’acqua la rete con il carico di vongole – “Il pescato ci dice che avendo meno acqua dolce che arriva in sacca, la vongola fa più fatica a crescere”. Riversa le vongole all’interno di un macchinario che le separa in tre raccoglitori a seconda delle dimensioni. Ci mostra quelle più piccole: “Queste sono quelle da rigettare in mare. Se ci fosse abbastanza nutrimento nell’acqua le andremmo a raccogliere tra un mese, massimo due. Invece mancando l’acqua dolce dovremo aspettare tre o quattro mesi perché i molluschi hanno poco da mangiare. Tra l’altro si va verso la stagione più calda quindi sarà ancora più dura.”

Alberto, suo padre, ricorda: “Il Po ci dava una grande mano con il suo apporto di acqua dolce. Il seme della vongola nasceva un po’ dappertutto. Ora siamo costretti a comprarlo in Francia e poi a metterlo in acqua sotto dei teli altrimenti granchi e pesci lo mangerebbero. Questo comporta molto più lavoro e maggiori spese.” Ci indica le barche degli altri pescatori “Siamo in 1500 solo nell’area di Goro. Quella della vongola è una fabbrica a cielo aperto, per me è meraviglioso.” Qual è il rischio? “Che fra qualche anno non ci sia più prodotto.” E, con gli occhi che gli diventano lucidi, aggiunge – “Tanti dovranno lasciare e cambiare lavoro.”

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