Greenpeace: "L’inquinamento atmosferico da combustibili fossili costa 8 mld al giorno"

Ambiente
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Secondo quanto emerso dal rapporto dell’Ong, i danni causati dalla combustione di carbone, petrolio e gas, costano l’equivalente del 3.3% del Pil mondiale all’anno. L’aria insalubre causa inoltre 4.5 milioni morti premature annuali, 56mila soltanto in Italia

Otto miliardi di dollari al giorno, 2.900 all’anno, pari al 3,3% del Pil mondiale. È questa la stima dei costi che paga il nostro pianeta a causa dell’inquinamento atmosferico derivante dalla combustione di combustibili fossili, ovvero carbone, petrolio e gas. A dirlo è Greenpeace, che ha pubblicato il rapporto “Aria tossica: il costo dei combustibili fossili”. Inoltre, secondo quanto riportato dalla Ong, l’aria insalubre che respirano gli abitanti della Terra provoca 4,5 milioni di morti premature ogni anno.

Situazione critica anche in Italia

Una situazione critica anche per l’Italia, dove si stima che il costo dell’inquinamento atmosferico da combustibili fossili sia ogni anno di circa 56mila morti premature e 61 miliardi di dollari. "È essenziale che il governo italiano non faccia passi indietro sull’abbandono del carbone al 2025, come invece l’ultima versione del PNIEC sembrerebbe suggerire", dice Federico Spadini, della Campagna Trasporti di Greenpeace Italia. (LE CITTA' ITALIANE PIU' INQUINATE NEL 2019)

Altri dati allarmanti

Tra i dati emersi dal rapporto pubblicato, particolarmente allarmanti sono quelli che vedono circa 40mila bambini al di sotto dei 5 anni morti ogni anno a causa dell’esposizione a PM2.5 derivato dalla combustione di combustibili fossili, soprattutto nei Paesi a più basso reddito. Inoltre, ogni anno sono circa 4 milioni i nuovi casi di asma tra bambini associati all’NO2, prodotto dalla combustione di combustibili fossili nei veicoli, nelle centrali elettriche e nelle industrie, con una stima di 16 milioni di bambini nel mondo affetti da questo sintomo a causa dall’inquinamento da NO2 derivante da combustibili fossili. Altro dato significativo sono i quasi due miliardi di giorni di assenza da lavoro per malattia sono associati all’inquinamento dell’aria da PM2.5 derivante da combustibili fossili, con una perdita economica pari a circa 101 miliardi di dollari all’anno. Tra i Paesi più inquinanti, la Cina continentale, gli Stati Uniti e l’India sostengono i costi più elevati causati dai combustibili fossili, pari rispettivamente a 900, 600 e 150 miliardi di dollari all’anno.

Le soluzioni

"L’inquinamento atmosferico minaccia la nostra salute e la nostra economia, causando milioni di morti premature ogni anno e aumentando i rischi di infarto, cancro ai polmoni e asma, con un costo economico di migliaia di miliardi di dollari", afferma Minwoo Son, della Campagna Clean Air di Greenpeace Southeast Asia. "Le soluzioni esistono e tra queste un posto di primo piano hanno la transizione verso le energie rinnovabili e l’abbandono delle auto con motore a combustione interna. Occorre inoltre un contemporaneo cambio di paradigma della mobilità, puntando sul trasporto pubblico e su forme di mobilità meno impattanti. Dobbiamo considerare il costo reale dei combustibili fossili, non soltanto per il rapido peggioramento dell’emergenza climatica, ma anche per la salute delle persone". (LE CITTA' PIU' INQUINATE AL MONDO)

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