Italia da record per patrimonio Unesco: ecco tutti i siti

Ambiente
L'Arena di Verona. La città scaligera è stata dichiarata patrimonio Unesco nel 2000 (foto: La Presse)
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Nel nostro Paese ce ne sono 53: nessun altro al mondo ne possiede altrettanti. Solo la Cina tiene il passo con 52. Domina la Lombardia con 9 riconoscimenti, seguono Veneto, Toscana e Sicilia con sette

L'Italia è il Paese con il più alto numero al mondo di bellezze riconosciute patrimonio dell'Unesco. In totale la nostra Penisola ne ospita 53, tra monumenti, siti e paesaggi. Solo la Cina tiene il passo con 52. Il sorpasso nei confronti di Pechino è, però, recente: a luglio, infatti, sono entrate a far parte della lista stilata dall'agenzia delle Nazioni Unite anche le faggete, presenti nei parchi nazionali in Abruzzo, Lazio e Molise e le strutture difensive veneziane. I 53 siti Unesco sono distribuiti tra 18 regioni, restano fuori per ora solo la Valle d'Aosta e la Calabria. Sul gradino più alto del podio c'è la Lombardia con nove riconoscimenti, seguono il Veneto, la Toscana e la Sicilia con sette.

I siti Unesco al Nord

La Lombardia, con nove riconoscimenti da parte dell’Unesco tra il 1979 e il 2011, non solo primeggia al Nord, ma è la regione più 'ricca' di bellezza a livello nazionale. La Valle Camonica in provincia di Brescia, con la sua arte rupestre, è stato il primo sito in assoluto ad essere iscritto alla Lista Patrimonio Unesco nel 1979. A seguire, il "Cenacolo" di Leonardo da Vinci in Santa Maria delle Grazie nel 1980, Crespi d'Adda nel comune di Capriate San Gervasio, premiata nel 1995 per il suo valore architettonico, quindi i Sacri Monti di Ossuccio e Varese (2003), i monumenti della provincia di Mantova a Sabbioneta e i tratti ferroviari dell'Albula e del Bernina (2008), i comuni adiacenti a Monte San Giorgio (2010), l'arte e l'architettura longobarde e i siti palafitticoli preistorici alpini (2011). Al secondo posto c'è il Veneto con i suoi sette riconoscimenti: da Venezia e la sua Laguna (1987), alle ville palladiane (1994-1996), passando per l'Orto Botanico di Padova (1997), Verona (2000), il tratto dolomitico della provincia di Belluno (2009), i resti archeologici delle palafitte preistoriche e la 'new entry' del 2017: le strutture difensive veneziane del sedicesimo e diciassettesimo secolo, 53esimo riconoscimento per l'Italia. Chiudono il podio con quattro siti il Friuli e il Piemonte che, nel 2014, si è visto riconoscere come patrimonio Unesco i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato. Fuori dai primi tre posti restano Emilia Romagna con il centro storico rinascimentale di Ferrara, quello di Modena e i monumenti paleocristiani di Ravenna, la Liguria con Genova e le Cinque Terre, il Trentino con le Dolimiti e le palafitte preistoriche e, infine, la Valle d'Aosta che, al momento, non vanta ancora alcun patrimonio riconosciuto.

I siti Unesco al Centro

I luoghi Unesco del Centro Italia si concentrano prevalentemente in Toscana e nel Lazio che insieme vantano 11 siti. La Toscana ne possiede sette ed è stato il centro storico di Firenze il primo ad entrare nella lista nel 1982. A seguire la Piazza dei Miracoli a Pisa nel 1987, i centri storici di San Gimignano (1990), Siena (1995) e Pienza (1996), quindi i comuni della Val d'Orcia (2004) e i complessi architettonici della famiglia nobiliare de Medici (2013). Al secondo posto il Lazio con il centro storico di Roma, Villa Adriana, Villa d'Este, le Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia, entrate nella lista nel 2004 e le faggete, riconosciute patrimonio Unesco lo scorso luglio e presenti, oltre che nel parco nazionale del Lazio anche in quello abruzzese e molisano. Completano il quadro del Centro Italia l'Umbria con due siti - Assisi e la chiesa di San Salvatore a Spoleto - e le Marche con il centro storico rinascimentale di Urbino.  

I siti Unesco al Sud e sulle Isole

Al Sud e tra le Isole domina la Sicilia con sette riconoscimenti Unesco. Il primo risale al 1997: si tratta della Villa del Casale di Piazza Armerina, uno dei massimi esempi dell'arte del mosaico pavimentale. La Valle dei Templi ad Agrigento, entrata nella lista sempre nel 1997, è una delle più importanti aree archeologiche al mondo della civiltà ellenica. A seguire sono state riconosciute le Isole Eolie (2000), le città tardo barocche della Val di Noto (2002), Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica (2005), il Parco dell'Etna (2013) e, infine, nel 2015, i monumenti di matrice arabo-normanna di Palermo. Subito dopo la Sicilia, al secondo posto spicca la Campania con sei siti patrimonio Unesco: il centro storico di Napoli (1995), la Reggia di Caserta, l'area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, la costiera amalfitana, tutte riconosciute nel 1997, il Parco nazionale del Cilento (1998), la Chiesa ed il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento, una delle testimonianze più importanti della Longobardia Minor, ovvero i domini longobardi dell'Italia centro-meridionale. La Puglia ha ricevuto tre riconoscimenti nel 1996: Castel del Monte ad Andria, i "Trulli" del comune di Alberobello e il Santuario di San Michele, altra testimonianza della presenza longobarda. A completare il patrimonio italiano del Sud e le Isole la Basilicata con il comune di Matera (1993), terza città più antica al mondo e l'insediamento Nuragico di Su Nuraxi presso il piccolo comune di Barumini, in Sardegna (1997).

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