Vuoto a rendere per bottiglie birra e acqua, al via la sperimentazione

Ambiente
Il sistema di recupero è focalizzato sulle bottiglie riutilizzabili (Getty Images)
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Vale anche per quelle in vetro, in plastica e per le lattine. I bar, hotel e ristoranti che aderiranno alla fase di prova del sistema di recupero saranno contrassegnati da un simbolo all'ingresso

Con l'obiettivo di sensibilizzare i consumatori verso il valore del recupero, nel nome dell'economia circolare, parte la fase sperimentale del vuoto a rendere in bar, ristoranti, hotel e altri esercizi commerciali. Con questo sistema sarà possibile recuperare le bottiglie d'acqua e di birra di capacità compresa fra i 0,20 e gli 1,5 litri: in vetro o in plastica. Coinvolgendo anche lattine e contenitori in altri materiali.

 

La fase sperimentale

Secondo quanto stabilito dal regolamento del ministero dell'Ambiente, stampato in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre, l'attuazione del "Collegato ambientale" (approvato nel 2015) vedrà coinvolta una varietà di esercizi, la cui adesione al sistema di recupero sarà contrassegnata da un simbolo all'ingresso. Il sistema sarà operativo su base volontaria per un anno e mette in essere un sistema di restituzione di bottiglie e contenitori. Questo permetterà di recuperare direttamente gli oggetti per un nuovo utilizzo, fino a un massimo di dieci volte prima del definitivo smaltimento.

 

Gli oneri per i commercianti

Il vuoto a rendere, già utilizzato in Italia negli anni '80 per il vetro, comporta il pagamento di una cauzione, che verrà restituita al consumatore dall'esercente (non necessariamente lo stesso della vendita) nel momento in cui la bottiglia viene riconsegnata per il recupero. Il valore della cauzione può oscillare dai 5 ai 30 centesimi a seconda della tipologia di contenitore, anche se viene assicurato che tale componente del prezzo di acqua e birra non andrà ad aumentare il costo dei beni d'acquisto. Infatti, gli esercenti aderenti alla filiera verseranno la cauzione contestualmente all'acquisto dell'imballaggio riutilizzabile pieno con il diritto di recuperarla al momento della restituzione dell'imballaggio vuoto.

 

Lo scopo dell'iniziativa

"Un Paese proiettato nell'economia circolare come l'Italia non può che guardare con interesse a una pratica come il vuoto a rendere, già diffusa con successo in altri Paesi”, ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. “Questo decreto dà una possibilità a consumatori e imprese di scoprire una buona pratica che aiuta l'ambiente, produce meno rifiuti e fa risparmiare soldi". Il sistema è già in vigore da tempo in Germania e in altri Paesi del Nord Europa.

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