Un progetto per ottenere carburante dalla plastica riciclata

Ambiente
Una costa deturpata dai rifiuti di plastica (Getty Images)
GettyImages-mare_plastica

Un nuovo reattore è stato dotato di una tecnologia in grado di trasformare i rifiuti plastici derivanti da idrocarburi per ricavare del gasolio. Tra gli obiettivi quello di limitare l'inquinamento marino (LO SPECIALE SKY UN MARE DA SALVARE)

Un chimico e un capitano di lungo corso hanno messo a punto un'invenzione che promette di trasformare la plastica presente nei mari in carburante. Presentato al National Meeting dell'American Chemical Society, il reattore in questione potrebbe essere collocato nelle imbarcazioni per produrre combustibile durante la navigazione.

 

Questione ambientale - Questa innovazione potrebbe essere un modo per affrontare almeno in parte il problema della plastica dispersa nei mari (LO SPECIALE SKY UN MARE DA SALVARE). Solo nel Mediterraneo, infatti, vengono gettate ogni giorno 731 tonnellate di questo materiale, mentre nel mondo si parla di almeno 8 milioni di tonnellate all'anno. I danni per la fauna e l'ecosistema sono numerosi e diverse aziende hanno lanciato campagne per responsabilizzare la cittadinanza verso il riciclo e nei confronti di una questione sempre più al centro anche dell'attenzione mediatica.

 

Processo sostenibile - E proprio prendendo atto di questa grande quantità di plastica liberamente disponibile in mare, il chimico organico Swaminathan Ramesh e il capitano James E. Holm, hanno progettato un innovativo sistema di "riciclo" del materiale disperso. Si tratta di un reattore mobile in grado di funzionare a basse temperature (quindi anche su una barca in mare aperto) che trasforma i residui di plastica - quella da idrocarburi - in gasolio prontamente riutilizzabile. Le tecnologie di pirolisi (la scomposizione di sostanze complesse attraverso un trattamento termico) sono già da tempo in grado di riportare i polimeri della plastica a uno stadio nel quale possono diventare un carburante: il problema da aggirare, ha spiegato Ramesh, era però che tale processo richiedeva passaggi di raffinazione complessi e costosi per rendere tale combustibile effettivamente riutilizzabile. La coppia di ricercatori è convinta di aver messo a punto un sistema in grado di evitare tali procedure in modo, oltretutto, economicamente vantaggioso rispetto all'investimento da compiere.

 

<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/K488lmtKCh0?list=PLLG7h7fPoH8K5VA20KOvWPpQU5WzfSp3T" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>

 

Invenzione per passione - "Un po' di anni fa, stavo navigando attraverso il canale di Panama, quando mi fermai presso un'isola sul lato dell'Atlantico: ero esterrefatto dalla quantità di plastica che copriva la spiaggia - ha raccontato il capitano Holm, marinaio da 40 anni - ho pensato che se avessi avuto la possibilità di fare qualcosa per risolvere questo problema, l'avrei fatto". E l'occasione gli si è presentata grazie alla collaborazione col socio Ramesh, ex dipendente del colosso chimico tedesco Basf, con il quale Holm ha fondato la "EcoFuel Technologies" per unire le loro diverse competenze contro l'inquinamento.

 

Il test - Per completare la propria missione, però, il nuovo reattore deve passare la prova sul campo. Il test avrà luogo con una dimostrazione offerta all'amministrazione della città di Santa Cruz in California, che ha già manifestato interesse per l'invenzione. "Se riuscissimo a far utilizzare questo dispositivo alla gente in tutto il mondo e ad usarlo per convertire la plastica in carburante per fare soldi, avremmo vinto - ha concluso Holm - potremmo eliminare i rifiuti creando valore ancor prima che essi finiscano negli oceani”.

Ambiente: I più letti