iPhone X, Apple dimezza la produzione da 40 a 20 milioni di pezzi

Tecnologia
Apple non si è ancora espressa sul possibile taglio della produzione di iPhone X (Getty Images)
Getty_Apple

Lo scrive il "WSJ" che cita una fonte vicina alla società di Cupertino, la decisione sarebbe stata presa a causa di un calo della domanda dovuto all'alto prezzo (e sulla scia del caso batterie)

Per il primo trimestre 2018, Apple ha deciso di ridurre da 40 a 20 milioni gli iPhone X previsti in produzione. La scelta, che dimezza di fatto la quantità preventivata, sarebbe una conseguenza del calo di richieste registrato negli ultimi mesi anche sulla scia del caso del rallentamento dei dispositivi causato dalle batterie, il cui effetto è stato notevole nonostante i tentativi della casa di Cupertino di rimediare.

Domanda più bassa del previsto

A dare la notizia della decisione di Cupertino è stato il Wall Street Journal, citando "una persona a conoscenza degli obiettivi di produzione di Apple". La scelta sarebbe stata presa proprio a causa della domanda più bassa del previsto, dopo che le vendite degli iPhone X avevano già deluso durante le festività natalizie. Il numero di nuovi smartphone in realizzazione nel periodo che va da inizio 2018 fino al 31 marzo, dai 40 milioni previsti, passa dunque a 20 milioni. Anche se altre fonti sentite sempre dal quotidiano americano parlano addirittura di un taglio del 60% degli ordini per la componentistica utilizzata nella produzione dell'ultimo modello Apple.  

iPhone X, il problema del costo

"La magia di Apple ha finito di operare?", si chiede "Le Monde". In Francia la questione dell'obsolescenza programmata è di stretta attualità: qui, prima che negli Usa, è stata aperta un'indagine per il rallentamento delle batterie degli iPhone. Il "WSJ", via Twitter, cita le parole di un analista finanziario: "Apple deve adeguare il suo atteggiamento nei confronti dei consumatori, che non sono stupidi. La gente ama Apple, ma la società ha ancora dei limiti". Come chiari sembrano i limiti dell'iPhone X a tre mesi dal lancio all'inizio del novembre scorso, in occasione del decimo anniversario del melafonino. Nelle previsioni dell'azienda, avrebbe dovuto essere lo smartphone del rilancio. Ma le aspettative – dello stesso Tim Cook che aveva definito "i preordini molto forti" – sono state tradite. A influire sicuramente il prezzo non alla portata di tutte le tasche: tra i 999 e i 1.149 dollari negli Stati Uniti e addirittura tra i 1.159 e i 1.329 euro in Europa. A questo – sottolinea ancora "Le Monde" – si aggiunge la decisione di Apple di lanciare, quasi in contemporanea a fine settembre, l'iPhone 8 e l'iPhone 8 Plus, a prezzi sensibilmente più bassi.

La posizione di Apple

La società non ha ancora rilasciato dichiarazioni riguardo al taglio della produzione. La casa di Cupertino non potrà tacere a lungo: giovedì 1 febbraio è infatti prevista la pubblicazione dei risultati del primo trimestre di esercizio fiscale del 2018, cioè quelli del periodo che va da ottobre a dicembre 2017. Le previsioni parlano di introiti tra gli 84 e gli 87 miliardi di dollari (tra circa 67,5 e poco meno di 70 miliardi di euro), un possibile record per Apple. A breve si saprà se il volume delle vendite globali sarà confermato e, dalle previsioni per il secondo trimestre, si potranno trarre conclusioni sull'opportunità delle scelte strategiche dell'azienda.  

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