SpaceX, lanciato con successo veicolo spaziale top secret Zuma

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La foto pubblicata sui Social per confermare l'atterraggio del primo stadio del Falcon 9 (Foto: Twitter SpaceX)
SpaceX_Zuma

A bordo del Falcon 9 partito nella notte, una navetta spaziale segreta Usa. Direzione la bassa orbita terrestre, per una missione avvolta nel mistero

SpaceX ha avviato con successo la prima missione del 2018, dopo il record di 18 lanci totali segnato l'anno scorso. Il razzo Falcon 9, partito nella notte da Cape Canaveral, ha portato con sé un carico speciale: Zuma, una nave spaziale segreta commissionata dal governo degli Stati Uniti.

Lancio riuscito

L'attesa per il lancio, rinviato più volte negli ultimi mesi, è finita. L'annuncio è arrivato anche via Twitter, con una diretta delle operazioni. Il razzo con a bordo Zuma è partito dalla base della Nasa, in Florida, poco prima delle 2 del mattino (ora italiana) di lunedì 8 gennaio. Secondo quanto riporta il sito specializzato “TechCrunch”, per il lancio è stato utilizzato l'impianto SLC-40 in quanto l'altro impianto della società di Elon Musk al Kennedy Space Center era occupato per i preparativi della prossima missione, quella del razzo spaziale Falcon Heavy.  

Missione top secret

Il lancio, fissato inizialmente per metà novembre, era stato riprogrammato per la serata di venerdì 5 gennaio, per poi essere rinviato ancora una volta a domenica notte. A bordo del Falcon 9 – di cui si conosce soltanto la destinazione, cioè la bassa orbita terrestre – oltre a Zuma ci sono la navetta spaziale X-37B dell'Aeronautica statunitense e altro materiale sensibile. Ma il satellite e la sua missione restano avvolti nel mistero: non è ancora chiaro, infatti, cosa farà Zuma una volta arrivato in orbita. Una cosa certa è che l'ultimo lancio, come i precedenti, ha incluso anche il tentativo di atterraggio senza danni del primo stadio del Falcon 9 (che è già avvenuto, come ha fatto sapere in un altro tweet la società di Elon Musk): un pezzo che Space X punta a riutilizzare come già fatto almeno cinque volte in passato, con l'obiettivo di abbassare i costi delle sue missioni spaziali.  

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