Schermo per smartphone che si ripara da solo, la scoperta in Giappone

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La scoperta avvenuta per caso durante gli esperimenti di un giovane studente (Getty Images)
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Grazie a questo polimero autoriparante, i display a pezzi potrebbero presto divenire un brutto ricordo. Un team di ricercatori nipponici ha pubblicato i risultati sulla rivista Science

Addio display rotti e rigati. Nel futuro degli smartphone potrebbe non esserci più spazio per il vetro normale, come quello installato da Apple su iPhone X. Un team di ricerca giapponese avrebbe infatti scoperto e sviluppato un nuovo tipo di materiale autorigenerante, capace cioè di sanare crepe e rotture senza un intervento sostitutivo. Nella ricerca, pubblicata su Science, questo nuovo polimero autoriparante è chiamato polietere di tiourea.

Il nuovo materiale

Come riporta il Guardian, questo nuovo tipo di resina si attiva premendo e avvicinando i pezzi allontanati dalla crepa, senza bisogno di attivare fonti di calore per modellare il polimero. Mentre sono già disponibili sul mercato plastica e gomma che si autoriparano, è la prima volta che si mette a punto un materiale duro che può essere riparato a temperatura ambiente solo grazie a un'azione meccanica. "La robustezza meccanica e la capacità di ripararsi tendono ad essere mutuamente esclusive", spiegano gli scienziati, soffermandosi sull'unicità del nuovo polimero. "Nella maggior parte dei casi, è necessario il surriscaldamento del materiale, nell'ordine del 120° o anche di più, per permettere il riparamento delle parti fratturate".

La scoperta

Il team guidato dal professor Takuzo Aida dell'Università di Tokyo guarda alla scoperta come a un successo nella sfida alla creazione di una società più sostenibile. Le proprietà del vetro in polietere di tiourea sono state scoperte per caso dallo studente Yu Yanagisawa, che stava sperimentando il materiale in forma di colla. Nei suoi esperimenti, lo scienziato in erba ha scoperto che se la resina veniva tagliata, i bordi aderivano l'uno all'altro riparandosi da soli grazie a una pressione manuale di 30 secondi, con una temperatura ambiente di 21 °C. Esperimenti successivi hanno dimostrato che in un paio d'ore il materiale era in grado di assumere nuovamente la propria forma originale. Come ha dichiarato a NHK, "spero che il vetro riparabile diventi presto un nuovo materiale amico dell'ambiente che non abbia bisogno di essere buttato via quando si rompe".

Gli altri materiali autoriparanti

Non è la prima volta che un polimero suggerisce alle aziende produttrici di smartphone un'alternativa figlia dell'economia circolare - perché riutilizzabile e riparabile  ai tradizionali schermi soggetti a rottura meccanica. Dall'Università della California è arrivata la notizia della creazione di un polimero in grado di allungarsi fino a 50 volte le proprie dimensioni originali, riparandosi in 24 ore. LG ha anche applicato un materiale autoriparante allo schermo del suo Flex 2 nel 2015: tuttavia i danni più gravi non venivano risolti.

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