Google, trimestrale oltre le attese nonostante la multa Ue

Tecnologia
La multa Ue pesa sul trimestre di Alphabet (Getty Images)
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Alphabet, la holding che controlla il motore di ricerca riduce l'utile. Ma, escludendo la sanzione comunitaria, continua a macinare miliardi. Crescono i ricavi pubblicitari, bene hardware e cloud

Solo l'Unione Europea ferma Alphabet. La società che controlla Google chiude un altro trimestre in crescendo, con risultati oltre le attese. Sui conti pesa però la maxi-multa da 2,4 miliardi di euro (2,7 miliardi di dollari) inflitta dall'Ue, che taglia gli utili a 3,5 miliardi (contro i 4,8 del secondo trimestre 2016). Rispetto al secondo trimestre 2016, il calo è del 27%. Un dato che però non rappresenta i fondamentali del gruppo: ecco perché la flessione nelle contrattazioni del dopo-borsa è stata tutto sommato contenuta (attorno ai 3 punti percentuali). Gli effetti della multa erano ampiamente previsti. E le vendite sono frutto, più che altro, di prese di profitto: il titolo ha infatti guadagnato il 12% negli ultimi tre mesi. Accanto ai numeri, Alphabet ha annunciato l'ingresso nel consiglio di amministrazione di Sundar Pichai, il Ceo di Google. Un altro segno di fiducia per il manager.

 

Fatturato oltre le attese

Se non si tenesse conto della sanzione comunitaria, Alphabet confermerebbe il suo stato di salute. I 26 miliardi di fatturato superano le stime degli analisti (che si erano fermate a 25,6 miliardi) e fanno segnare un progresso anno su anno del 21%. Anche l'utile per azione (5,01 dollari) supera le previsioni (4,46 dollari). Non tendo conto della multa per abuso di posizione dominante, l'utile netto sarebbe di 6,26 miliardi: +27% rispetto ai 4,9 miliardi dello steso periodo dello scorso anno e +16% rispetto al trimestre precedente. Forse è questo il dato meno positivo: pur indicando un progresso a due cifre, rappresenta un rallentamento. Il motivo? Con buona parte del traffico che si sposta su mobile, Alphabet è costretta a condividere parte del fatturato con i partner di Google, e cioè soprattutto Apple.

 

L'hardware guadagna, Waymo perde

Nonostante un perimetro sempre più ampio, gran parte degli incassi continua ad arrivare dalla pubblicità: nel trimestre terminato a giugno, questa segmento ha fatturato 22,6 miliardi dei 26 complessivi, confermando così il suo stato di salute. Una notizia positiva ma non inattesa. Il dato che ha spinto il fatturato oltre le stime di Wall Street è un altro: i 3,09 miliardi alla voce “altri ricavi”. Il segmento (che include, tra gli altri, hardware e cloud) ha guadagnato un terzo del proprio valore nel giro di un anno. Come si stanno comportando invece le giovani promesse della compagnia? Waymo (la società che sviluppa soluzione per l'auto senza guidatore), Nest (specializzata nell'IoT) e le altre “piccole” di casa Alphabet si trovano a bilancio sotto la voce “Other Bets”: sono - in pratica - le "scommesse" su cui il gruppo sta investendo. Nel corso del secondo trimestre hanno prodotto un fatturato complessivo di 248 milioni e una perdita di 772 milioni di dollari. Tutto nella norme, per creature che hanno grande bisogno di investimenti ma un mercato ancora striminzito. 

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