Giappone, tifone in arrivo. Rischio rinvio a Suzuka per le prove di Formula 1

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Si deciderà solo domani se correre o meno le prove del Gp di Formula Uno di Suzuka, minacciato dal tifone Hagibis in arrivo sul Giappone

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La Formula 1 riparte da Suzuka. La più grande incognita del weekend giapponese è però relativa al meteo. Sulla città di Tokyo, distante circa 300 km dal circuito, è previsto infatti l’arrivo di un super tifone, ribattezzato Hagibis. Una minaccia atmosferica che porterebbe alla modifica del programma della F1, con lo slittamento delle qualifiche da sabato a domenica mattina, prima della gara, quando si stima che l’emergenza sia superata.

Una decisione definitiva è attesa per domani

La decisione, dopo l'allerta attivata oggi, è stata fissata per domani, quando saranno le autorità locali sulla base delle previsioni meteo a decidere se chiudere il circuito sabato, quando a sud dell'isola di Hoshu sono attesi venti a 160 chilometri l'ora, e consigliare alla popolazione di rimanere chiusa in casa a rischio della vita. Se così non sarà, la Fia proverà a seguire il normale programma già domani. 

Vettel e Leclerc: non mettere a rischio incolumità delle persone

Stiamo producendo ogni possibile sforzo per ridurre al minimo l'impatto sui nostri orari, ma la sicurezza di tifosi, piloti e team sul circuito rimane assolutamente prioritaria", hanno detto fonti della Fia. "Qualche volta le previsioni meteo cambiano: aspettiamo, nessuno ha intenzione di mettere a rischio la vita delle persone", ha detto Vettel. Sulla stessa linea anche l'altro ferrarista Leclerc: "Se davvero il tifone arriverà in questa zona sarà impossibile andare in pista".

Condizioni meteo hanno impedito Italia-All Blacks di rugby

Annullata anche l'attesa sfida dell'Italrugby contro gli All Blacks, ultimo match degli azzurri nella coppa del Mondo che si didputa sempre in Giappone. "La sicurezza di giocatori, personale e pubblico è la principale priorità da considerare in questi frangenti, ha detto il presidente della Federazione rugby Gavazzi. Comprendiamo e accettiamo la scelta dell'organizzazione. Da presidente federale e uomo di sport comprendo il rammarico degli atleti e dello staff tecnico per non aver potuto sfidare i campioni del Mondo in carica dopo aver lavorato in queste settimane con professionalità ed entusiasmo sul più prestigioso dei palcoscenici che il rugby possa offrire".

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