EPCC, si balla con L'Ultima Festa di Cosmo: l'intervista

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Cosmo (credit ©julehering)
cosmo

Cosmo è stato ospite di EPCC mercoledì 8 marzo (il late night show di Alessandro Cattelan va in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata su Sky Uno) e ha portato una versione creata per l'occasione della sua canzone L'Ultima Festa. Lo abbiamo intervistato

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


E questa si che è una generazione di fenomeni. Ma non casuali. Fenomeni che vengono dalla gavetta, che ora riempiono i club ma prima non riempivano neanche il piatto dove avrebbero dovuto mangiare. Cosmo, all'anagrafe Marco Jacopo Bianchi (DNA Concerti e 42 Records) , è stato ospite di EPCC l'8 marzo: al late night show di Alessandro Cattelan, in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata su Sky Uno, ha portato una versione essenziale de L'Ultima Festa. Lo abbiamo intervistato.

Cosmo che sorpresa ha fatto a EPCC?
Una versione corta de L'Ultima Festa, i tempi televisivi sono ben definiti e allora abbiamo aumentato i BPM e ridotto l'esplosione sonora finale. Sarà una versione unica.
Le piace il late night show di Sky Uno?
Molto. E' una figata all'americana che ospita molti giovani, che è attenta a quanto avviene nel mondo. E' impostato in modo figo.
Lei come sta?
La gola mi tormenta, deve aiutarmi il logopedista. Per fortuna il tour è finito e ora posso fare riposare le corde vocali.
Scrive?
Non ho mai smesso. Semplicemente ora ho intensificato. Non andare in tour moltiplica il desiderio di fare cose nuove.
L'Ultima Festa, uscito nell'aprile del 2016, ricorda un po' l'ultima festa del liceo...spenta la musica si entra nella vita.
Per me è stata la rivoluzione questo disco, il mio secondo da solista.
Prima?
Navigavo negli alti e bassi delle nicchie.
Cosa ha fatto la differenza?
L'elaborazione del linguaggio. Forse ho colmato, insieme ad altri artisti della mia generazione, un vuoto di inventiva. Si sono aperte nuove idee di libertà, passionalità, scrittura.
Ritiene che la sua identità si sia formata?
L'identità per me è incoerenza. Mi piace viverla come una contraddizione. Mi piace confondere e non risultare un monolite.
Con i primi soldi comprati cosa ha acquistato?
Strumenti musicali. E vestiti.
Vestiti?
Ne avevo bisogno. Ora ho un discreto guardaroba.
Come le rockstar?
No, non esageriamo. Però ho delle belle camicie.
Nel tour precedente, andato in modo un po' ballonzolante, ha comunque stupito con coriandoli e ballerine: ora che ha fatto la sua piccola rivoluzione musicale tornerà a quei livelli di spettacolarità?
Mi piacerebbe riproporre uno spettacolo più articolato, con le ballerine magari. Sono affascinato dall'estetica popolare che sorride al fantastico.
Una idea?
Un Fellini Techno.
E' pronto per fare l'autore?
Me lo chiedono. Ma ora penso alla strada di Cosmo. La mia persona si forma lì: le mosse che preparo ora determineranno quello che sarò.
Lei, Brunori, Vasco Brondi, Calcutta...un bel periodo per chi gioca con le parole.
Non è un caso che siamo esplosi tutti in un periodo abbastanza circoscritto. D'altra parte siamo tutti figli della gavetta. Ma sa quale è la cosa più figa?
Dica.
E' un periodo che a tutti sta andando bene!





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