4 Ristoranti Langhe: vince Marta Amato del Ristorante Museum. L'intervista

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Barbara Ferrara

Marta Amato davanti al suo Ristorante 
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Alessandro Borghese 4 Ristoranti ci ha portato alla scoperta delle Langhe e della migliore osteria della zona, a vincere è il "Ristorante Museum" di Marta Amato ad Alba. In attesa del prossimo appuntamento, martedì in esclusiva assoluta su Sky Uno alle 21.15, leggi l'intervista a Marta e scopri cosa ci ha raccontato

Siamo ad Alba e il sinuoso intrecciarsi di colline e pendii ricoperti da vigne fanno da sfondo alla sfida lanciata da Alessandro Borghese. A vincere il titolo di Miglior Ristorante under 30 di Langhe e Roero, sbaragliando la concorrenza dei suoi “colleghi rivali”, è Marta Amato, proprietaria del Museum, nel cuore antico della città, in quello che è stato identificato come l’isolato contiguo all’antico Tempio della città Romana di Alba Pompeia. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, a dispetto del tocco ricercato e moderno degli arredi e al piglio innovativo che contraddistingue la cucina e il gruppo di giovani professionisti che lavorano sottoscrivendo la filosofia della proprietaria, Marta e del suo compagno, lo chef Vito Aleccia. La loro è una coppia modello, 28 anni lei, 30 lui, una bimba di un anno e mezzo, entrambi innamorati del proprio mestiere, hanno fatto della loro passione, la loro vita. Marta si laurea in legge, si interessa al mondo dell’enogastronomia fin dai tempi del liceo, conosce il suo compagno Vito mentre lavora nel suo ristorante a Torino e dopo qualche anno il loro sodalizio sentimentale si fa professionale: nasce così il loro Museum, un sogno che si realizza. Un ristorante dove trionfa la tradizione langarola del territorio, la stagionalità delle materie prime, l’attenzione al cliente, la qualità dei prodotti e l’estro creativo dello chef. Abbiamo intervistato Marta a poche ore dalla vittoria, ecco cosa ci ha raccontato.

Il momento più emozionante?
Quando hanno aperto la porta del furgoncino e mi sono ritrovata davanti al nostro ristorante. Non ci pensavo assolutamente.
Una vittoria inaspettata?
No, diciamo che inizialmente potevamo anche crederci, poi quando sono venuti da noi e io non sono riuscita ad aprire la bottiglia di vino al tavolo, ci siamo detti che sarebbe finita là.
L’emozione gioca brutti scherzi.
Purtroppo sì, di bottiglie ne avrò aperte mezzo milione, ma proprio quella, guarda caso, non sono riuscita ad aprirla. A quel punto sono andata a palla. Non ho più pensato che avremmo potuto vincere.
Come nasce la sua passione per la cucina?
Io mi occupo prettamente della sala e dei vini, il mio compagno, è il mio compagno a occuparsi della cucina (lo chef Vito Aleccia ndr).
Come è finita dai libri di giurisprudenza in cucina?
Mi sono laureata in legge ma la mia passione è sempre stata quella del cibo e del vino, nel corso degli studi, fin dal liceo ho sempre lavorato nel mondo della ristorazione, è nato così il mio interesse, ed è così che è cresciuto.
Cresciuto bene, sembra.
Sì, è cresciuto fino a quando cinque anni fa ho conosciuto Vito nel suo ristorante e dopo tre anni che lavoravamo insieme abbiamo deciso di spostarci per aprire una realtà tutta nostra, era quello che volevamo avere da sempre, un posto nostro. Ci siamo detti che potevamo trovare qualcosa nella mia zona di origine. Ed eccoci qui.
Un sogno che si realizza?
Si, quando abbiamo trovato il posto e successivamente ci siamo ritrovati dal notaio a firmare non ci sembrava vero.
Come avete reagito alla convocazione per 4 Ristoranti?
Eravamo increduli, avevamo aperto da pochi mesi, sembrava quasi fatto apposta, eravamo molto contenti. Abbiamo accettato con entusiasmo.
Come è stato affrontare le telecamere?
Divertente, in realtà io e Vito non siamo timidissimi. Siamo riusciti a divertirci, all’inizio eravamo un po’ impacciati, poi ci siamo sciolti e non abbiamo più fatto caso alle telecamere. Ce ne siamo dimenticati.
La vostra filosofia?

Qualità, servizio e cortesia.
Non sempre facile da mantenere.
Vero, ma noi, anche durante la fiera del tartufo che richiama migliaia di turisti in città, facciamo di tutto per essere gentili, offriamo sempre e solo ingredienti di ottima qualità e il servizio che ciascun commensale merita.
Cosa vi ha fatto vincere?
Il nostro punto forza è la cucina, al di là della cortesia che per noi è fondamentale.
Cosa non tollera in un locale?
Non tollero quando non c’è la giusta considerazione al cliente, ci si può organizzare in modo tale da non far mancare niente a nessuno. Anche in situazioni limite.
Chi invitereste a cena da voi?
A me piacerebbe avere Joe Bastianich, per la sua competenza enologica, conosco i suoi vini e lo stimo tantissimo per la sua tenacia. Vito invece, vorrebbe sicuramente Davide Scabin, chef che ha un ristorante stellato a Rivoli.
Se la vostra esperienza a 4 Ristoranti fosse un vino, che vino sarebbe?
Il Gattinara di Traviglini Riserva, per me uno dei vini migliori che facciano, un nebbiolo che non potrebbe definirsi tale perché viene prodotto nei colli tortonesi, ma è di una morbidezza e di una minerabilità estrema.


 

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