George R. R. Martin, non solo Il Trono di Spade

Serie TV

Federico Ercole

Wikimedia
george_r_martin_wiki

Diventato una stella con la saga ambientata nei Sette Regni, lo scrittore americano è già stato un autore di culto per gli appassionati di fantascienza e horror prima del clamoroso successo delle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, e per il futuro ha in serbo altre sorprese: continua a leggere e scopri di più

La clamorosa ascesa verso l’olimpo di una fama diffusa in tutto il mondo lo scrittore americano George R. R. Martin la deve principalmente alla saga che cominciò a scrivere nel 1991, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Un successo amplificato a dismisura da quando la HBO cominciò a mandare in onda la serie ispirata alle tragiche vicissitudini attorno al Trono di Spade e all’esercito di non-morti che scende implacabile dal nord annunciando un interminabile inverno. Tuttavia il nome di Martin era già conosciuto dagli appassionati di horror e fantascienza durante gli anni ’70, quando vinse il prestigioso premio Hugo con il racconto “una Canzone per Lya” e negli anni ’80, grazie ad una serie di romanzi dal notevole valore narrativo. Ecco le letture, e le visioni, che il novello appassionato di Martin non può assolutamente trascurare.

Romanzi - Il “Battello del Delirio”, pubblicato nel 1982, è un’opera molto affascinante e macabra, e se gradite le storie vampiresche questo horror fluviale è da considerare una delle storie più originali ed epiche su questo sanguigno argomento. Si svolge nel 1857 lungo il fiume Mississipi, e narra di un eroico capitano che suo malgrado ospiterà nella stiva del suo imponente battello a vapore un pericoloso vampiro, membro di una stirpe micidiale che ancora soggiorna spietata nel sud degli Stati Uniti. Non vi si tratta solo di terrori notturni ma dei più concreti orrori della schiavitù e vi sono interessanti parentesi tecniche e storiche dedicate alla navigazione fluviale. Un altro romanzo imperdibile di Martin è il lisergico “Armageddon Rag”, un capolavoro del mistero contaminato di reminiscenze politiche e rivoluzionarie, cultura hippie e con riferimenti a “Il Signore degli Anelli”, tanto che la fantomatica band attorno alla quale si muove la narrazione ha il nome di Nazgul, ovvero i Cavalieri di Neri di Tolkien.

Televisione - Martin lavorò per il rilancio della leggendaria serie inventata da Rod Serling, “Ai Confini della Realtà” e durante gli anni ’80 scrisse numerosi episodi per le stagioni che la composero. Va ricordato tra questi soprattutto la puntata intitolata “L’altra Strada”, andata in onda durante la seconda stagione e diretta da un maestro del cinema come Wes Craven, una storia che si avvia come un convenzionale horror sulle paure notturne infantili per terminare, attraverso un crescendo di tensione, con un travolgente, impensabile colpo di scena. Ve lo ricordate il telefilm della fine degli anni ’80 dedicato a “La Bella e La Bestia”? Martin lavorò alla produzione della serie, supervisionò le sceneggiature e alcune, le più riuscite ed emozionanti, le scrisse in prima persona.

Westeros si espande - C’è solo una domanda che chi ama Martin porrebbe al suo scrittore preferito: quando finirà di scrivere “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”? Sappiamo che Martin ci sta lavorando, ma poco altro. Tuttavia lo scrittore sta partecipando alla stesura dei quattro, o cinque, spin-off di Game of Thrones che HBO sta iniziando a produrre e due di questi li sta ideando personalmente, anche se supervisionerà attivamente le sceneggiature degli altri. Martin preferisce che queste serie ambientate nel passato di Westeros non siano chiamate spin-off, ma vere e proprie espansioni del mondo che ha creato con tanta passione e abilità. Una cosa è certa, attraverso queste appendici sapremo molto di più sull’ancestrale storia di Westeros e soprattutto dei Targaryen e dei loro magnifici, pericolosissimi draghi.

Spettacolo: Per te