Le più belle frasi di Gomorra

Serie TV

Veronica Rafaniello

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La terza, attesissima stagione di Gomorra - La serie andrà in onda su Sky Atlantic HD a partire da venerdì 17 novembre alle ore 21.15. In attesa di scoprire che fine ha fatto Ciro e quali saranno i nuovi giochi di potere a Napoli Nord ora che Don Pietro è stato eliminato, ecco un ripasso delle frasi cult regalateci nelle prime due stagioni. Continua a leggere e scopri di più

Gomorra – la Serie sta per tornare su Sky Atlantic HD, venerdì 17 alle ore 21.15, dopo circa un anno e mezzo di attesa. Ciro, Genny, Malamore, Patrizia e tutti gli altri sono alle prese con nuovi equilibri, alleanze, nemici e battaglie interiori da combattere.

 

In due anni, i personaggi della serie ispirata al romanzo di Roberto Saviano hanno lasciato il segno non solo nel mondo televisivo, ma anche nella cultura popolare, tanto che moltissime citazioni sono ormai veri e propri cult.

 

Pensateci, chi non ha ripetuto almeno una volta un sano “Sta senza pensier”? Più che un consiglio è uno stile di vita, un invito a rilassarsi (ma non troppo, considerando la tragica fine della maggior parte dei personaggi), a non preoccuparsi, a tenere la mente sgombra da preoccupazioni.

 

Qualsiasi cosa accada, quindi, date retta a Ciruzzo, state senza pensier:

 

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Chissà se è esattamente questo che il personaggio di Marco D’Amore ha pensato quando, in un’altra scena, surreale quanto epica, Don Pietro gli ha porto il calice colmo di quello che non era esattamente prosecco, invitandolo a farne un unico sorso:

 

Biv! Famme capì se me pozz fidà e te!

 

Ragazzi, che momento!
 

 

Parlando di momenti memorabili, poi, non possiamo non citare Salvatore Conte (Marco Palvetti), fonte inesauribile di perle di saggezza. Uomo di fede, profondamente legato alla madre, con una morale integerrima, ma tutta sua, Conte nel corso delle puntate ci ha regalato lezioni di vita indimenticabili:

 

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L'omm che po' fa' a men 'e tutt cos’ nun ten paur 'e nient”: bisogna saper rinunciare a tutto, anche a ciò che più amiamo, per riuscire ad essere invincibili, per non lasciare punti deboli in vista che il nemico non esiterebbe ad utilizzare contro di noi. Niente dipendenze, niente tentazioni.

 

 

Eppure Salvatore qualche vizietto ce l’ha…la buona tavola ovviamente! I complimenti per la cucina di mammà si sprecano, ma quando è in trasferta il nostro ‘eroe’ non rinuncia ad una buona frittura di pesce, anzi due!

 

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Nonostante in molti momenti possa destare simpatia, non bisogna mai dimenticare di che pasta è fatto:

 

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La morte di Danielino ha in sé tutta la tragicità dell’infanzia rubata, delle vite spezzate in seno alla camorra ed è anche questo a rendere la sequenza così forte e disturbante. Il momento del perdono, quasi che il personaggio di Palvetti fosse una sorta di Messia che apre le braccia ai bambini, si conclude con uno spietato omicidio a sangue freddo.

 

Ciononostante, la citazione “Vien, viett a’ piglià ‘o perdono” è stata rimpastata in tutte le salse, soprattutto in chiave comica e oggi è difficile ricordare esattamente quando è stata pronunciata, sull’autore, però, nessun dubbio. 

 

Tutti l’avrete pronunciata almeno una volta, per ridere con gli amici, fingendo finta benevolenza, ma la diffidate da chi ve lo ripete con sguardo impenetrabile, soprattutto se la persona in questione è la vostra fidanzata, dopo che avete dimenticato la data dell’anniversario. Potrebbe non finire bene.

 

Restando in tema di relazioni amorose, anche in questo campo i protagonisti di Gomorra - La Serie fanno scuola (almeno a parole), primo fra tutti Don Pietro (Fortunato Cerlino). Capo clan, capo famiglia, capo di tutto insomma, padre severo e marito affezionato, quando Donna Imma (che donna!) va a trovarlo in carcere, non esita a farle un complimento:

 

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"Te veco cchiù selvaggia, cchiù leonessa!": anche dietro le sbarre Pietro nota l’acconciatura di Imma e il suo fascino…animalesco! E dalla reazione della moglie si può dire che il successo, con querste parole, sia assicurato!

 

 

Peccato che Genny (Salvatore Esposito) non abbia lo charme del genitore, soprattutto nella prima stagione. Ricordiamo alcune delle frasi da rimorchio del baby boss in discoteca, da “Io stasera mi sento un re. Tu vuoi essere la mia regina?” a “Scommetto che ti chiami Noemi”. Sembra che il suo stile sia molto in voga tra la maggior parte dei ragazzi che s’incontrano nei locali il sabato sera. Povero mondo, non ci sono più gli uomini di una volta (RIP Don Pietro)!

 

E per finire questo piccolo viaggio tra le citazioni cult made in Napoli Nord, non possiamo che ricordare, ancora una volta, il compianto personaggio di Cerlino:

 

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L’epicità e l’intensità di questa scena sono ai massimi livelli, ma ciò non significa che il suo utilizzo nella vita reale debba essere riservato a momenti particolarmente drammatici. Come il nero, le frasi di Gomorra stanno bene su tutto, quindi perché non approfittare di una disputa legale per citare la serie cult o anche dell’apertura del buffet ad un matrimonio. Immaginate la scena: una busta da 150 euro a persona per una famiglia da cinque, più vestiti, accessori, lavaggio macchina…come minimo una parte dei soldi andrà recuperata godendosi un pranzo da re. E che vogliate ricordare Il Gladiatore con “Al mio segnale scatenate l’inferno” o la serie in onda su Sky Atlantic HD con “Mo ce ripigliamm' tutt' chell che è 'o nuost'”, il risultato sarà sempre una lotta all’ultima crocchè.

 

Parlando di guerra, però, esistono diverse scuole di pensiero: l’azione immediata, magari di sorpresa, per battere sul tempo i nemici oppure l’attesa. Un piano ponderato, dopotutto, permette di agire sotto traccia, avendo modo di osservare l’evolversi della situazione e comportarci di conseguenza, quando nessuno ormai se lo aspetta.

 

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"‘A guerra nun 'a vince chi è cchiù fort', 'a vince chi è cchiù brav' a aspetta'", come dar torto alla mitica Donna Imma (Maria Pia Calzone), ‘femmena’ d’onore, forte e combattiva, l’unica che può indossare l’animalier e sembrare comunque gran Signora. Come per le altre citazioni, però, anche questa può essere usata nelle situazioni quotidiane. Pensiamo, ad esempio allo shopping: c’è quel paio di scarpe che proprio non possiamo non comprare, eppure sappiamo bene che l’inizio della stagione invernale non è il momento ideale…dobbiamo aspettare il giorno perfetto. Quest’ultimo va calcolato con attenzione maniacale dal momento dell’inizio dei saldi: andare troppo presto è sconsigliato visto che lo sconto sarà solo del 20%, troppo tardi, invece, si rischia di trovare il modello esaurito. 

 

Non è facile attendere, ma si viene ripagate! Un po’ come quando sappiamo che un’amica/il fidanzato ci ha mentito e, in fede al nostro animo passivo-aggressivo, rimaniamo in attesa dell’agognata vendetta. Bisogna, però, giocare d’astuzia e questo è il campo dell’Immortale. Non sempre lo scontro diretto è la soluzione migliore, a volte bisogna mediare per ottenere più grandi vantaggi:

 

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E se nun vuò fa ‘a guerra, che vuò fa? ‘A Pace

 

 

 

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