Big Little Lies, donne contro gli stereotipi

Serie TV

Floriana Ferrando

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La miniserie targata HBO, in onda il mercoledì sera alle 21.15 su Sky Atlantic, è assoltamente dalla parte delle donne, senza risultare però mai forzata o radicale. Intanto, grazie alla bravura degli autori, della regia, e ovviamente del cast, a volte conferma e a volte smentisce alcuni degli stereotipi più diffusi sul mondo femminile, mostrando ad esempio che gli abusi domestici non sono sempre come si potrebbe immaginare... Continua a leggere e scopri di più

 

Certo, non hanno niente a che vedere con Arya Stark, Daenerys Targaryen e Brienne di Tarth di Game of Thrones e le loro crociate in nome della giustizia, con tanto di scontri corpo a corpo e laghi di sangue. Eppure le protagoniste dell’ultimo show prodotto da HBO in onda su Sky Atlantic possono essere annoverate fra le donne più forti del piccolo schermo.

Donne o eroine? - Loro sono Madeline (Reese Witherspoon), Celeste (Nicole Kidman), Renata (Laura Dern) e Jane (Shailene Woodley), ma in Big Little Lies – Piccoli grandi bugie non vengono descritte come delle bisbetiche e annoiate casalinghe alle prese con casa, figli e mariti e senza alcuno scopo nella vita. Tutt’altro: la serie si immerge negli strati più profondi della psiche di queste donne, rivelando che la loro personalità va ben più in là degli stereotipi che girano intorno ai loro personaggi. Belle macchine, case lussuose, rancori banali fra conoscenti dipingono solo l’identikit più superficiale delle protagoniste, che si rivelano molto più umane di quanto il pubblico si aspetti, costantemente alle prese con il dolore. Da subire e da infliggere.

 

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Insomma, a modo loro sono eroine, seppur senza pugnali né archi e frecce. Ma è di questo, si legge online, che la tv ha bisogno per riabilitare la figura femminile: “Abbiamo bisogno di più donne in televisione, non perché abbiamo bisogno di più eroine, ma perché abbiamo bisogno di vedere le donne come sono in realtà. La moglie, la madre, la fidanzata. Big Little Lies ci permette di vedere le donne come persone degne di condividere la loro storia - anche se le donne in questione non sono poi così straordinarie”.

Stereotipi e bugie - E se fosse proprio questo ad attirare il pubblico? Il fatto che la storia sia costruita sui più comuni stereotipi, s’intende. A partire dai rapporti fra donne: l’amicizia fra ragazze? Può rivelarsi falsa e pure pericolosa. Quando si entra fra le mura di casa, invece, ecco adolescenti ribelli, coniugi violenti, bambini vittime di bullismo, proprio come nella realtà. E ancora, segreti, antipatie, depressioni vengono nascoste dalla scintillante patina dorata di una vita benestante.

 

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L’altra violenza - Un salto in avanti lo si fa anche con il modo in cui viene raccontata la violenza subita dal personaggio di Celeste. Al marito piace il sesso estremo. Ma in questo caso non c’è una donna che resta completamente inerme durante la violenza, come si è soliti pensare quando si parla di abusi sessuali: qui lei in qualche modo reagisce, provocando il marito colpendolo fisicamente o dicendogli frasi tipo “hai intenzione di colpirmi di nuovo?”. Eppure, spiega Cameka Crawford, Chief Communications Officer per il National Domestic Violence Hotline, anche questo genere di abusi non va sottovalutato, d’altronde qui “è estremamente chiaro che Celeste ha paura di suo marito”.

 

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