I migliori film con Stefano Accorsi

Cinema
Stefano Accorsi nel film Veloce come il vento, candidato a ben 16 David di Donatello 2017 tra cui quello al migliore attore protagonista
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Fin dai primi passi sul set diretto da Pupi Avati, l’attore sex symbol per eccellenza ha collezionato ruoli eccezionali in film altrettanto d’eccellenza. Da I piccoli maestri a Radiofreccia, passando per L’ultimo bacio e Romanzo Criminale fino ad arrivare a Veloce come il vento, ecco tutti i migliori film con Stefano Accorsi

di Camilla Sernagiotto

 

Molti si ricorderanno la frase in inglese maccheronico da lui pronunciata in un famoso spot anni Novanta, frase diventata quasi una massima filosofica.

Da quella primissima apparizione televisiva, il ragazzo ne ha fatta di strada.

Stiamo parlando di uno dei nomi più pronunciati, scritturati, acclamati e autografati dell’Olimpo cinematografico nostrano: Stefano Accorsi.

Non c’è ragazzina, donna e signora le cui gote non arrossiscano al solo suo pensiero, ma questo non è tutto. Oltre a essere un sex symbol fatto e finito, infatti, quest’attore è amatissimo anche dai cineasti e dai critici, i primi da sempre in gara per accaparrarselo sui set e i secondi pronti a osannarlo per le sue interpretazioni da chapeau.

 

Fin dal suo esordio sul grande schermo, quando venne diretto da niente po’ po’ di meno che Pupi Avati, i più grandi registi italiani l’hanno fortemente voluto nel cast dei loro film.

Proprio grazie alla sua nomea di attore con i fiocchi (e non solo bellone dotato di due espressioni in croce), Accorsi è riuscito a collezionare una miscellanea di titoli eccezionali, quella di cui s’inanella la sua filmografia.

Per conoscere a fondo il lavoro di questo gigante dello schermo tricolore, ecco la lista dei migliori film con Stefano Accorsi.

 

I migliori film con Stefano Accorsi

 

Fratelli e sorelle (1991)

Il primo a dirigere Accorsi sui set cinematografici è stato Pupi Avati, che lo scritturò come protagonista del suo Fratelli e sorelle. Qui un giovanissimo Stefano interpreta Matteo, il fratello maggiore di Francesco che, assieme a lui e a sua madre, arriverà a St. Louis nel Missouri ospite a casa della zia materna dalla quale si sono rifugiati dopo aver scoperto che il padre tradisce la moglie.

Tra set cinematografici organizzati nel quartiere, esperienze amorose con cuginastre e scappatelle con vicine di casa audaci, la sua permanenza negli States si rivelerà ben più stimolante rispetto a quella del fratello.

Anche in questo suo primissimo ruolo cinematografico, Accorsi dimostra di avere già in nuce tutte le doti attoriali che in seguito sfodererà senza pietà. Oltre a una recitazione convincente, il giovane Stefano era già dotato di un incredibile sex appeal, guardare per credere.

 

Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1996)

Il film diretto da Enza Negroni tratto dall’omonimo romanzo di Enrico Brizzi è un vero cult degli anni Novanta. La riuscita della pellicola si deve proprio a lui, a un giovane ma già eccezionale Stefano Accorsi che si è calato nei panni del protagonista Alex in maniera ineccepibile.

La storia ruota attorno a questo teenager bolognese, concentrandosi sui suoi problemi adolescenziali, sulla vita liceale trascorsa tra la sala prove del suo gruppo punk-rock e le feste alto-borghesi del suo grande amore, Adelaide detta Aidi.

Nessuno avrebbe potuto interpretare meglio il personaggio uscito dalla penna di Brizzi.

 

I piccoli maestri (1998)

Per la regia di Daniele Luchetti, Accorsi è stato protagonista di questo gioiellino cinematografico in cui interpreta Gigi, uno degli studenti universitari vicentini che nel 1943 decidono di unirsi a gruppi partigiani partendo per l'altopiano dei Sette Comuni. Ma ben presto scopriranno di essere tanto bravi sui libri quanto inefficaci sul campo.

Una delle prime prove impegnate di Accorsi rende giustizia alla sua vis attoriale diventata ormai proverbiale. Un film da vedere per apprezzare ogni sfumatura della tavolozza di espressioni dell’attore.

 

Radiofreccia (1998)

Il film cult diretto da Luciano Ligabue è stato acclamato da pubblico e critica (aggiudicandosi tre David di Donatello, due Nastri d’argento e quattro Ciack d’oro).

E tanti dei riconoscimenti piovuti su questa pellicola vanno proprio a lui, al nostro Accorsi che qui interpreta Freccia.

Il film si apre la notte del 20 giugno 1993, quando Bruno Iori, il deejay di Radiofreccia, annuncia la chiusura della radio dopo diciotto anni di attività.

Parte così un flashback che riporterà lui e gli spettatori agli anni Settanta, ripercorrendo tutta la storia di quella stazione mitica che segnò indelebilmente la piccola cittadina del reggiano che le diede i natali.

Non si può pensare ad Accorsi senza che il suo monologo di Radiofreccia riecheggi solennemente nelle orecchie: “Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei rift di Kate Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese…”. La sua bravura nei panni di Freccia è lampante e le sue espressioni super sexy l’hanno reso il James Dean nostrano al quale non c’è donna che riesca a resistere.

 

L'ultimo bacio (2001)

Un altro capitolo fondamentale della filmografia di Accorsi è il celeberrimo film di Gabriele Muccino in cui l’attore interpreta Carlo, un quasi trentenne che aspetta un figlio dalla fidanzata Giulia ma che si lascia tentare dall’ultima scappatella messa a titolo, quella che vivrà con una diciottenne della quale lo affascina la sensuale innocenza tipica della tarda adolescenza.

Lui, ormai disincantato adulto, tenta di abbeverarsi per l’ultima volta da quella fonte della giovinezza che dopo i trenta incomincia a diventare un miraggio lontano.

Eppure quell’oasi sarà soltanto una parentesi chiusa la quale Carlo dovrà tornare a fare i conti con l’aridità della realtà.

Un Accorsi da chapeau, calatosi perfettamente nella parte del disilluso protagonista. Dopo i tanti giovani personaggi da lui interpretati, pieni di quella vita e gioia di vivere (sempre però venate di ansie e angosce adolescenziali), questo Carlo segna una nuova fase sia esistenziale sia lavorativa per l’attore. Carlo è per lui un punto di non ritorno che farà sì che d’ora in avanti il sorriso stampigliato sulle sue labbra abbia sempre un retrogusto assai amaro.

 

Le fate ignoranti (2001)

Si tratta di uno dei capolavori firmati Ferzan Özpetek che vede Accorsi nei panni inediti di un avvenente omosessuale di nome Michele, fulcro di un gruppo variopinto di gay il cui quartier generale è una mansarda nella periferia di Roma. A fare la sua conoscenza sarà Antonia (interpretata da Margherita Buy): disperata per l’improvvisa morte del marito Massimo, noterà un quadro con dedica nell’ufficio di lui che la porterà a indagare. Ma se Antonia pensava di essere sulle tracce di una donna con cui il marito la tradiva, scoprirà invece una realtà ben differente…

Anche in un ruolo così lontano dal suo solito carnet di personaggi, Accorsi si muove con estrema disinvoltura, risultando talmente convincente da rendere il suo Michele uno dei personaggi più interessanti della sua carriera.

Un film bellissimo da cui imparare tante cose sulla vita, sulla morte, sulla diversità, sull’amicizia e su un sentimento che domina tutto questo: l’amore.

 

Santa Maradona (2001)

In questo film Stefano Accorsi interpreta Andrea Straniero, un laureato in Lettere che non riesce a inserirsi nel mondo del lavoro. Sballottato da un colloquio all’altro, è pieno di tutte quelle insicurezze e angosce che costellano le generazioni di oggi. Vive assieme al suo amico Bart e un giorno entrerà nella sua vita Dolores, una ragazza della quale s’innamorerà perdutamente.

Questa acclamatissima pellicola (insignita di vari riconoscimenti tra cui il David di Donatello a Marco Ponti per il Miglior regista esordiente) sembra il naturale prosieguo di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, con un Alex diventato adulto ma non scevro delle problematiche che lo attanagliavano durante l’adolescenza.

 

Romanzo criminale (2005)

Si tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2002 scritto da Giancarlo De Cataldo e racconta la storia della cosiddetta banda della Magliana, nome attribuito dal giornalismo italiano a quella che è considerata la più potente organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma a partire dalla fine degli anni Sessanta.

Accorsi interpreta il Commissario Nicola Scialoja, impegnato con tutte le sue forze a incastrare la banda. Nonostante si tratti di un personaggio schierato da quella che dovrebbe essere la “parte buona”, ossia la giustizia, il suo Commissario presenta innumerevoli sfumature nei toni del grigio e perfino del nero.

Un film da vedere, con ben otto David di Donatello e cinque Nastri d'argento meritati.

 

 

Saturno contro (2007)

Ferzan Özpetek dirige ancora una volta Stefano Accorsi sul set di questo film corale in cui l’attore interpreta Antonio, un bancario sposato con una psicologa di nome Angelica che tradisce puntualmente con una fioraia. Fa parte di un gruppo di amici che si ritrova a casa di Davide, un ragazzo omosessuale il cui compagno cadrà in coma per un malore durante una cena assieme a tutti gli amici.

Un affresco in stile Özpetek con retropennellate al retrogusto di astrologia. Una pellicola avvincente che vanta un cast eccezionale: tutto il meglio delle nuove leve nostrane è stato infatti chiamato all’appello, da Pierfrancesco Favino a Margherita Buy, da Filippo Timi a Luca Argentero fino ad arrivare a Stefano Accorsi che, come al solito, non si smentisce mai.

 

 

Viaggio sola (2013)

Irene (interpretata da Margherita Buy) è una donna single di quarant’anni che viaggia moltissimo per lavoro, essendo un’ispettrice di hotel di lusso.

È molto sola ma questo aspetto della sua vita non sembra pesarle fino a quando il suo ex fidanzato Andrea (interpretato da Stefano Accorsi) non le confiderà di aspettare un figlio.

Un film delicatissimo che solo un obiettivo femminile come quello di Maria Sole Tognazzi avrebbe potuto rendere così bene. Oltre alla bravura di Margherita Buy, proprio la presenza di un attore del calibro di Stefano Accorsi rende la pellicola un vero e proprio gioiellino cinematografico.

Accorsi riesce sempre a incantare chiunque, gli bastano poche espressioni del suo repertorio di sensualità per far sciogliere sia Irene sia le spettatrici.

 

 

Veloce come il vento (2016)

In questo film, diretto da Matteo Rovere, Stefano Accorsi interpreta Loris De Martino, ex pilota di rally diventato tossicodipendente che tornerà improvvisamente a vivere con la sorella e il fratello dopo la scomparsa del padre.

Liberamente ispirata alla vita del pilota di rally Carlo Capone, la storia è struggente anche grazie alla recitazione a dir poco convincente di Accorsi.

Per questo ruolo si è aggiudicato il Nastro d’argento nel 2016 ed è candidato al David di Donatello nel 2017.

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