Seven Sisters: una clip in esclusiva

Cinema

2073, in un mondo post-apocalittico, dominato da una realtà owelliana e dalla regola del figlio unico, nascono sette gemelle. Inizia così Seven Sisters, il nuovo film di Tommy Wirkola, con una straordinaria Noomi Rapace nel ruolo delle protagoniste. La pellicola sarà nelle sale dal 30 novembre, ma nel frattempo gli utenti Sky potranno visionare una clip in esclusiva, rilasciata da Koch Media

Un futuro non troppo lontano, dove gli stati si trovano a fronteggiare sovrappopolamento e carestia non è poi così fantasioso, il regista Tommy Wirlola, infatti, non ambienta il suo ultimo film nel prossimo secolo, ma nel 2073. Seven Sisters, nelle sale dal 30 novembre, trascina lo spettatore in una realtà distopica che sembra uscita dalla penna di George Orwell e che, tuttavia, non è distante dagli scenari dipinti dalla comunità scientifica circa le sorti del pianeta.

Oggi, grazie al distributore Koch Media, gli utenti di Sky Cinema.it possono godere di una clip esclusiva su quello che promette di diventare un cult del genere.

56 anni. Ecco quanto ci è voluto, secondo Wirkola e lo sceneggiatore Max Botkinper, per portare al collasso la società occidentale. Guerre, tensioni civili, carestia, sovraffollamento hanno decretato la caduta della maggior parte delle potenze mondiali e solo la Federazione Europea è sopravvissuta, adottando leggi ferree e intransigenti. Prima fra tutte, la Politica del Figlio Unico, imposta dal Bureau per il Controllo delle Nascite: ogni famiglia ha la possibilità di concepire un solo figlio, gli altri verranno sottoposti a crioconservazione, in attesa di eventuali miglioramenti nelle condizioni di vita. Una legge non facile da accettare, soprattutto per Terrence Settman (Willem Dafoe) che ha visto morire sua figlia nel dare alla luce ben sette gemelline. Scegliere quale meriti di vivere nel mondo è impossibile e l’uomo escogita un intricato quanto preciso sistema volto a garantire la sopravvivenza delle nipotine.

Le protagoniste, interpretate tutte da una straordinaria Noomi Rapace (Uomini che odiano le donne) hanno come nome quello di un giorno della settimana e solo nella giornata corrispondente possono uscire nel mondo, fingendosi tutte un’unica persona: l’impassibile e professionale Karen Settman.

Nascoste per sei giorni a settimana, le ragazze sono libere di essere sé stesse soltanto tra le quattro mura di casa, dove la personalità di ognuna viene fuori sia nell’abbigliamento che nel carattere ben definito e distinto dalle altre.
«I vestiti aiutano il corpo, mentre pettinatura e make-up danno vita al personaggio-spiega la Rapace-Quando sono al trucco e sto per diventare Lunedì, per esempio, è la mia faccia che cambia. L’intero processo è come un’unione tra me, Tommy, la sceneggiatura, i capelli, il trucco e il costume, e poi tutto il paesaggio interno delle mie emozioni, dei miei sentimenti e dei miei pensieri».

La routine viene spezzata, però, quando Lunedì non fa ritorno a casa e le gemelle decidono di uscire nel mondo per ritrovarla. Il loro segreto è in pericolo.

A interpretare l’antagonista di questa storia, l’incredibile Glenn Close, nel ruolo di Nicolette Cayman, capo del Bureau per il Controllo delle Nascite. La Cayman è un personaggio complesso, segnato da un passato difficile e strettamente convinto di essere nel giusto, reso al meglio dalla professionalità dell’attrice statunitense. È lo stesso regista a sottolineare che «Conosceva bene i temi di questo film e in che direzione sta andando il mondo in termini di natura, animali e sovrappopolazione. Glenn si è dimostrata subito molto coinvolta e tante delle sue idee sul personaggio di Nicolette e la sua motivazione sono finite nel film».

Seven Sisters è un viaggio attraverso problemi che rischiano presto di divenire attuali, nelle emozioni e i sentimenti della sorellanza, nel dolore della perdita e nel desiderio di rimediare agli errori commessi. «È come se avessimo creato un nuovo genere- racconta Noomi Rapace- Ha personaggi forti, è bello, è commovente, è triste, è solido ed è pieno di anime combattenti che lottano per la propria sopravvivenza».

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