Spielberg racconta Spielberg

Cinema
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In occasione dell’uscita sala del nuovo film di Steven Spielberg, The Post, Sky Cinema Hits dedica al regista due volte premio Oscar® il documentario in prima visione di Susan Lacy Appuntamento, in prima tv, mercoledì 31 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Hits. SPIELBERG. All'interno di questi momenti di Spielberg-Mania, Francesco Castelnuovo incontra Steven Spielberg e, per la prima volta assieme, Meryl Streep e Tom Hanks, il cast memorabile di The Post

''Tutti i miei film vengono dalla parte di me che non riesco ad articolare attraverso le parole''. Lo ha detto lo stesso Steven Spielberg raccontando il suo mondo artistico specchio di traumi (dall'essere stato vittima di bullismo al divorzio dei genitori) amori, rinascite, scoperte del suo percorso come uomo, nel documentario di Susan Lacy, Spielberg, in onda, in prima tv, mercoledì 31 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Family che ha dedicato al regista due volte premio Oscar un’intera settimana di programmazione. All'interno di Spielberg-Mania, Francesco Castelnuovo incontra Steven Spielberg e, per la prima volta assieme, Meryl Streep e Tom Hanks, il cast memorabile di The Post.

Presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma, Spielberg è un viaggio emozionante, avvincente e a tratti commovente arricchito dagli interventi, fra gli altri dei genitori e delle sorelle di Spielberg; degli amici Martin Scorsese, George Lucas,Francis Ford Coppola, Brian de Palma, con cui lo stesso regista americano è stato voce del nuovo cinema americano degli anni '70, e di molti dei suoi attori, da Richard Dreyfuss a Tom Hanks, da Harrison Ford a Cate Blanchett, da Leonardo DiCaprio a Christian Bale.

Un'esplorazione cinematografica da un film all'altro che lascia spesso da parte la cronologia per usare come prospettiva temi, personaggi, suggestioni, amori, passioni. Scopriamo così l'incredibile capacità creativa, fin da bambino (come dimostrano le immagini dei suoi primi film in super8), di Spielberg, classe 1946, figlio di un genio del computer e di una madre libera e indipendente (''per noi era come una sorella'' dice il regista). Solitario e bullizzato, trova fin da 13enne la sua voce, attraverso la cinepresa diventando l'enfant prodige di Hollywood, capace di realizzare blockbuster che stringono un profondo legame emotivo con gli spettatori, da Lo squalo a Incontri ravvicinati del terzo tipo, da E.T a I predatori dell'arca perduta, e di portare al grande pubblico anche temi difficili come l'Olocausto (Schindler's List), la guerra (Salvate il soldato Ryan), la lotta per i diritti (Amistad, Lincoln). ''Steven non voleva fare piccoli film personali - ha spiegato l'amico Bob Balaban . Ma grandi film personali''.

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