Uno per tutti: Giorgio Panariello in versione noir

Cinema
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Arriva su Sky Cinema Uno, in prima tv l’ultimo film di Mimmo Calopresti Uno per tutti con Giorgio Panariello, Isabella Ferrari, Fabrizio Ferracane e Thomas Trabacchi. La pellicola è tratta liberamente dall’omonimo romanzo di Gaetano Savatteri. Appuntamento giovedì 5 ottobre alle 21.15

Una sorta di noir ambientato a Trieste con la storia di tre amici, Gil (Fabrizio Ferracane), Vinz (Giorgio Panariello) e Saro (Thomas Trabacchi) uniti da un segreto legato alla loro infanzia che li rende emotivamente indivisibili.  quello che racconta 'Uno per tutti' di Mimmo Calopresti, in onda su Sky Cinema Uno, giovedì 5 ottobre alle 21.15. Una prima tv con al centro una storia d’amicizia, di complicità e sul rapporto padre-figlio. 

LA TRAMA

Al centro del film, tratto dal libro omonimo di Gaetano Savatteri, un fatto di cronaca. Teo (Lorenzo Baroni), figlio del ricco imprenditore Gil, sposato non troppo felicemente con Eloisa (Isabella Ferrari) divisa tra buddismo e Thai Chi, accoltella in una rissa un suo coetaneo. Il padre, che non sopporta neppure per un attimo la possibilità che Teo possa vivere l'esperienza della prigione, chiede aiuto ai due amici d'infanzia legati da un patto antico mai dimenticato e indimenticabile. Ovvero a Vinz (un bravissimo Panariello), poliziotto che cerca di proteggere come può Teo, e a Saro (medico di passaggio a Trieste, ma di origine calabrese come d'altronde Gil e Vinz).

LA PAROLA AI PROTAGONISTI

Le parole di Mimmo Calopresti ci fa comprendere come il regista sia voluto tornare alla fiction nell’intento di raccontare la realtà. “  Tutti oggi vogliono occuparsi del futuro, ma c’è anche il passato e il presente. Il libro di Savatteri fa proprio questo, non c’è la retorica del sogno che spesso diventa incubo''. E ancora il regista:' 'Non possiamo far finta di niente. Dei figli di oggi non sappiamo nulla. Chi frequentano, quello che c’è nei loro cellulari. I padri e i figli si devono guardare più spesso e oggi questo non succede più''.

Dice invece Giorgio Panariello: ''e' stato difficile entrare in un ruolo drammatico, anche se ogni attore comico, secondo me, è portato al drammatico. Ce l'ha dentro. Il difficile è essere credibile. Comunque questa esperienza non la considero una parentesi, ma e' una linea retta: quella dell'attore''.

''Sono una donna che guarda alla finestra – ha invece sottolineato Isabella Ferrari -. Una che non riesce ad andarsene ne' a restare. Una fallita come moglie e come madre e così pratica buddismo e Thai Chi per trovare una pace che non trova''.

Per Thomas Trabacchi che interpreta Gil, il più cattivo di tutti :''tutti e tre questi amici sono in una situazione critica. E per il mio personaggio di Saro, non sarà certo facile accettare quello che gli chiede Gil''.

 

Per Gaetano Savatteri: '' questa storia si lega al fatto che questi tre personaggi sono figli della grande emigrazione al Nord. E poi c’è il rapporto appunto con i figli ai quali diciamo che in

questo paese tutto è sbagliato, non c’è futuro, e poi li invitiamo a studiare come se quel futuro ci fosse''.

 

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