Leonardo Di Caprio restituisce un Picasso e un Oscar

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Leonardo Di Caprio (Getty Images)

I beni, tra cui la celebre statuetta vinta da Marlon Brando, erano stati acquistati da un fondo da mezzo miliardo di dollari collegato al primo ministro malese. Le indagini sono in corso da parte del Dipartimento di Giustizia americano

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta cercando di recuperare asset per un valore di 540 milioni di dollari rubati da alcuni finanzieri coinvolti nel fondo 1MDB, creato dal primo ministro della Malaysia Najib Razak. Fra i beni ci sono anche un quadro di Picasso e un Premio Oscar appartenuto a Marlon Brando: entrambi gli oggetti erano in possesso di Leonardo DiCaprio, che ha avviato le procedure di restituzione. Nel fondo erano inclusi anche i diritti di tre film di Hollywood, tra cui “The Wolf of Wall Street”. La figura centrale di questa indagine è l'uomo d'affari Jho Low. Lo riporta Reuters.

La storia di 1MDB e i collegamenti con gli Stati Uniti

Il fondo 1Malaysia Development Berhad, noto anche come 1MDB, è stato creato dal primo ministro malese Najib Razak nel 2009 per promuovere lo sviluppo economico nel Paese. L'azione legale intrapresa dal dipartimento americano è solo l'ultima tappa di una lunga indagine. Tra le accuse rivolte al fondo c'è quella di appropriazione di 4,5 miliardi di dollari ricevuti da altri fondi e associati. Il principale collegamento tra il fondo malese e gli Stati Uniti è l'uomo d'affari Jho Low, accusato di aver usato un conto americano per ripulire 400 milioni di dollari ricevuti attraverso 1MDB. In America Low si prendeva cura di associati del calibro di Leonardo DiCaprio, recapitando loro regali o investendo denaro per loro conto. "Non permetteremo che gli Stati Uniti diventino un posto dove individui corrotti possano aspettarsi di nascondere asset e sperperare denaro che dovrebbe essere usato per il benessere dei cittadini di altre nazioni", ha dichiarato duramente Kenneth Blanco, assistente del procuratore generale.

I beni di DiCaprio coinvolti nell'inchiesta

Come riporta “The Guardian”, nel 2014 Low avrebbe usato 3,2 milioni di dollari provenienti da una vendita di bond 1MDB per compare un Picasso per Leonardo Di Caprio. "Dear Leonardo DiCaprio, buon compleanno in ritardo! Questo regalo è per te", aveva scritto un amico di Low in un biglietto. Secondo quanto dichiarato dal portavoce dell'attore, DiCaprio avrebbe accettato il regalo per raccogliere fondi in un'asta della sua fondazione ambientalista. L'attore, premio Oscar per la sua interpretazione in "The Revenant", non è accusato di alcun crimine e, stando a un suo portavoce, avrebbe già iniziato le procedure per il trasferimento di proprietà del Picasso verso il governo americano. Il distacco dai beni ottenuti era iniziato già nel 2016, dopo l'inizio delle indagini sui finanziamenti del film "The Wolf of Wall Street", in cui ha recitato lo stesso DiCaprio. Secondo il Dipartimento di Giustizia il lungometraggio di Martin Scorsese è uno dei tre film finanziati con decine di milioni di dollari provenienti dal fondo 1MDB, rubati da Low. Tutte le pellicole incriminate, tra cui "Scemo più scemo 2" e "Daddy's Home", erano prodotte dalla Red Granite, società di produzione creata dal figliastro di Najib, Riza Aziz. La stessa casa di produzione avrebbe regalato a DiCaprio una beanugurante statuetta degli Oscar, vinta da Marlon Brando, per "ringraziarlo per il suo lavoro su The Wolf of Wall Street". Dalla casa di produzione si sta lavorando in "piena collaborazione" con il dipartimento. Tra i beni collegati al fondo 1MDB e alle azioni illegali di Low, finiti a DiCaprio ci sarebbe anche un collage di Jean-Michel Basquiat, un altro regalo recapitatogli.

Le repliche dalla Malesia

Da 1MDB arriva la dichiarazione di non essere in relazione con il caso denunciato dal Dipartimento di Giustizia americano. Najib ha negato di aver preso denaro dal fondo per beneficio personale, nonostante le investigazioni abbiano portato alla luce trasferimenti di denaro dell'ammontare di 700 milioni di dollari verso conti a suo nome. Secondo quanto dichiarato dal portavoce di Najib le motivazioni alla base del caso sarebbero politiche e riguarderebbero solo una situazione interna agli Stati Uniti. Le autorità della Malesia hanno dichiarato che non sono stati scoperti crimini a carico delle persone coinvolte nel fondo 1MDB. Najib si sta preparando per le elezioni, che potrebbero essere indette nella seconda parte dell'anno e, nonostante lo scandalo, ha respinto le richieste di dimissioni.

 

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