Addio Pino Daniele, l'Italia piange il suo bluesman

Spettacolo

Stroncato da un infarto a 59 anni. Ad annunciarlo Ramazzotti. Napolitano: "Ha dato un originale contributo alla tradizione musicale della sua città". De Magistris: "Lutto cittadino non basta". Il 7 i funerali a Roma, poi le ceneri saranno esposte a Napoli

Il mondo della musica è di nuovo in lutto. E' morto a 59 anni, stroncato da un infarto, il cantautore napoletano Pino Daniele. La notizia è stata diffusa intorno alle tre del mattino su Instagram da Eros Ramazzotti, poi la conferma del manager Ferdinando Salzano (TUTTI I VIDEO).

Funerali a Roma, camera ardente postuma a Napoli - I funerali si svolgeranno mercoledì mattina alle 12 al Santuario del Divino Amore a Roma, come ha annunciato la figlia dell'artista. La sua famiglia ha inoltre deciso di tumulare la salma nel piccolo cimitero di Talamone, nel comune di Orbetello (Grosseto), dove il cantante viveva negli ultimi anni. Ma anche la città di Napoli avrà il suo momento per dare l'ultimo saluto a Pino Daniele. La famiglia del cantautore ha accettato l'invito del sindaco partenopeo Luigi De Magistris ad ospitare le ceneri all'interno di una sorta di camera ardente postuma che verrà allestita nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino.

Il malore – Il cantautore napoletano si è sentito male nella sua casa nella Maremma toscana. Dopo aver chiamato i soccorsi, che tardavano ad arrivare, i familiari hanno deciso di portare loro Pino Daniele all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dove il cantante stesso aveva chiesto di essere condotto perché lì lavora il suo cardiologo di fiducia. Ma il decesso è avvenuto proprio durante il tragitto.

I messaggi di cordoglio -
Tanti i messaggi di cordoglio sui social network da parte di colleghi e fan. Da Laura Pausini a Jovanotti (FOTOGALLERY). "Ha saputo dare un originale contributo alla tradizione musicale della sua città", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Non basta il lutto cittadino", ha detto il sindaco di Napoli De Magistris a Sky TG24. Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso il proprio dolore: "Una voce incredibile - si legge in una nota -, quella non solo di Napoli e del Sud, ma di tutta l'Italia, una chitarra preziosa, una sensibilità rara che, con passione e malinconia, continuerà a raccontare in tutto il mondo il nostro Paese".


Gli ultimi concerti - Dopo il concerto-evento del 1 settembre, Pino Daniele era tornato in tour a dicembre con il live Nero a metà: l'11 a Bari (Pala Florio), il 13 a Roma (Palalottomatica), il 16 e il 17 a Napoli (PalaPartenope), il 22 a Milano (Mediolanum Forum Assago). L'ultimo dell'anno il concerto a Courmayer. Ad accompagnarlo c'era la band originale del 1980. "Back home… In viaggio per casa", si legge nell'ultimo post sulla sua pagina Facebook.



"Ho sempre fatto quello che volevo e il pubblico non mi ha mai abbandonato", aveva detto nell'ultima intervista a Sky TG24, nel dicembre scorso.


Dagli esordi al neapolitan power - Inventore di quel sound inconfondibile, tra sonorità blues, rock, jazz e la tradizione napoletana, diventato il suo marchio di fabbrica in Italia e nel mondo, Pino (all'anagrafe Giuseppe) Daniele era nato a Napoli il 19 marzo 1955. L'esordio nel 1977 con Terra mia: il brano che apre il disco, Napul'è diventa il manifesto della speranza e delle disillusioni di una generazione (VIDEO). Il 1979 è l'anno di Je sò pazzo. Nero a metà, del 1980, è l'album del grande successo. Il 19 settembre 1981, l'apoteosi in piazza del Plebiscito, con 200 mila persone ad ascoltare Pino sul palco con Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese. E' la consacrazione del neapolitan power.

Il successo internazionale - Dopo aver aperto nel 1980 il concerto milanese di Bob Marley, per Pino arriva la consacrazione sulla grande scena internazionale, con il Festival di Montreux, il Canada, l'Olympia di Parigi, il Festival di Varadero a Cuba e l'Arena di Verona. Intanto continua la collaborazione con l'amico Massimo Troisi, per cui scrive le colonne sonore di Ricomincio da tre ('81) e Le vie del signore sono finite ('87), poi il capolavoro di Quando, scritta con l'amico per Pensavo fosse amore e invece era un calesse ('91).

Le collaborazioni - Da sempre aperto alle collaborazioni, da Jovanotti a Chick Corea, Pino Daniele suona con artisti del calibro di Yellow Jackets, Mike Manieri, Danilo Rea, Mel Collins, Pat Metheny. Nell'estate 2002 ha l'idea di una tournée con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Ron, che diventa un cd e un dvd, In tour. 'Passi d'autore '(2004) è forse il più ambizioso dei suoi progetti, tra omaggi a Che Guevara, Django Reinhardt e Maradona, tra world music e il richiamo ai madrigali di Gesualdo da Venosa. 'Iguana cafè' (2005) è una sintesi, spiega il sottotitolo, di 'Latin blues e melodie' che riprende 'It's now or never', ovvero ''O sole mio'.

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