Scala, il Don Chisciotte di Nureyev riapre le danze

Spettacolo
La prima ballerina Nicoletta Manni in Don Chisciotte. Archivio fotografico Fondazione Teatro alla Scala. Foto: Brescia-Amisano
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Dopo la tournée estiva il Corpo di Ballo torna in scena al Piermarini. Tra le star internazionali ospiti Tamara Rojo. Spazio anche alle stelle scaligere. Come Nicoletta Manni: “Prima di salire sul palco? Nessun rito scaramantico. Solo sangue freddo”

di Chiara Ribichini

Brio, ironia, leggerezza e vitalità. Ma, soprattutto, un’esplosione di danza. Con il Don Chisciotte, nella versione firmata da Rudolf Nureyev, si è riaperta al Teatro alla Scala la stagione di balletti (FOTO), dopo la pausa estiva che ha visto il Corpo di Ballo impegnato in una tournée in Kazakistan. Un classico del repertorio capace di entusiasmare un pubblico anche non proprio “ballettofilo”. Per l’allegria che sale sul palco, per il contesto che fa da sfondo alla storia d’amore tra Kitri e il barbiere squattrinato Basilio, quello del Don Chisciotte di Cervantes che tutti conoscono, ma anche per quei virtuosismi tecnici dalla difficoltà facilmente comprensibile anche a occhi meno esperti. E i continui applausi a scena aperta lo dimostrano.

Un grande ritorno, per il balletto in tre atti su musiche di Ludwig Minkus, accompagnato da un parterre di star internazionali accuratamente scelte tra le più adatte al ruolo. Come l’incantevole Tamara Rojo, danzatrice acclamata nei teatri di tutto il mondo da diversi anni, oggi Direttore artistico e Lead principal dancer dell’English National Ballet, che per il suo temperamento spagnolo, per la capacità interpretativa di rara eccezionalità, ma anche per una tecnica invidiabile fatta di equilibri impeccabili e pirouette perfette resta ancora oggi sicuramente una delle Kitri migliori al mondo. Ma anche da nuove stelle tutte “made in Scala” che si alternano con gli ospiti nei ruoli principali. Come la giovanissima Nicoletta Manni, nominata prima ballerina lo scorso aprile a soli 22 anni. Danzatrice filiforme, ha debuttato in Don Chisciotte al Piermarini dopo aver già ricoperto questo ruolo nella tournée estiva. “Mi piace il carattere di Kitri. E’ spavaldo, forte, pieno di energie. Molto simile a me e alle mie origini. Sono nata in provincia di Lecce e ho questa mediterraneità, chiamiamola così, istintiva e molto presente. Allo stesso tempo, nel secondo atto, quello del sogno, posso invece mostrare il mio lato più romantico” racconta.

Nicoletta Manni non nasconde le difficoltà del balletto, che la versione di Nureyev ha ulteriormente aumentato. Perché la coreografia firmata dal più noto danzatore del secolo scorso, in cartellone alla Scala dal 1980, pullula di piccoli ma velocissimi passi in un susseguirsi complicato. “E’ un balletto molto impegnativo. Non solo per i protagonisti ma anche per i solisti e per il Corpo di Ballo. Ma noi lavoriamo tutti i giorni per questo. Per andare in scena preparati”. Prima di salire sul palco la neo promossa prima ballerina non fa nessun rito scaramantico. “Serve solo sangue freddo” dice. E sulla collega Tamara Rojo confessa: “C’è tanto da imparare da lei”.

Nelle recite del balletto, in scena fino al 27 settembre, si alterneranno nei ruoli principali, oltre agli ospiti Natalia Osipova (principal del Royal Ballet di Londra) e Leonid Sarafanov (principal del Teatro Mikhailovskij), il primo ballerino Claudio Coviello, Virna Toppi e Antonino Sutera, Lusymay Di Stefano e Angelo Greco. Don Chisciotte verrà trasmesso anche in diretta cinematografica nel Circuito Microcinema il 25 settembre.

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