Cannes: "Grace of Monaco" apre il festival, tra le polemiche

Spettacolo
Nicole Kidman nei panni di Grace Kelly nel film di Olivier Dahan

La famiglia Grimaldi non sarà alle première del prossimo 14 maggio sulla Croisette.  La pellicola su Grace Kelly è infatti stata definita dai figli "un falso storico con gravi inesattezze". A vestire i panni della principessa, Nicole Kidman

di Denise Negri

Non è, oggettivamente, una pellicola nata bene. Problemi fin dal casting, incidenti durante le riprese, furiose litigate tra regista e produttori in montaggio, tanto che probabilmente ne circoleranno due versioni. Problemi infine per un'uscita nelle sale rimandata più volte e ora confermata con la prima mondiale a Cannes.

Ma senza la presenza della famiglia Reale. Insomma “Grace of Monaco”, portata a termine con estrema fatica dal regista Olivier Dahan e interpretata da Nicole Kidman e Tim Roth, sarà il film di apertura sulla Croisette, il prossimo 14 maggio, ma solo alla presenza di stampa e vip, non dei Grimaldi.

Lo rivela il New York Post confermando di fatto ciò che si sapeva già: il Principe Alberto ha preso le distanze dalla pellicola, l'ha definita un falso storico con gravi lacune e aspetti romanzati sulla vita della madre e del padre.
Ora però sembra che la rottura sia insanabile dopo che il regista si è rifiutato di far vedere la pellicola in anteprima ai Grimaldi, ignorando anche le loro richieste di portare modifiche al montaggio.
La paura, dicono voci vicine al principato, è che la figura di Ranieri sia stata banalizzata rispetto alla glorificazione di Grace.

Il prossimo 17 aprile invece si terrà la conferenza stampa e si sapranno i nomi dei film in concorso e non. Forse nessun italiano, forse invece ci saranno la pellicola su Giacomo Leopardi di Mario Martone “Giovane Favoloso”, forse Alice Rorwacher con “Le meraviglie”, forse Pupi Avati con “Un ragazzo d’oro”, con Sharon Stone e Riccardo Scamarcio. Pellicole avvolte dal mistero: sembra infatti che non siano ancora pronte al montaggio e che quindi potrebbero puntare dritte su Venezia, evitando così la spiacevole pubblicità che deriverebbe da un rifiuto francese.

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