Festival di Roma, vince l'italiano Tir di Alberto Fasulo

Spettacolo
Una scena di Tir di Alberto Fasullo

La docu-fiction su un professore croato che decide di diventare autotrasportatore si aggiudica il Marc'Aurelio d'Oro. A Scarlett Johansson e Matthew McConaughey i premi per le migliori interpretazioni

Vince l'Italia all'ottava edizione del Festival di Roma. Il Marc'Aurelio d'Oro per la migliore pellicola è infatti andato a Tir del regista friulano Alberto Fasulo. I premi per i migliori attori sono andati invece a Scarlett Johansson, protagonista di Her di Spike Jonze, e a Matthew McConaughey, per la sua interpretazione in Dallas Buyers Club di Jean Marc Vallè. Il riconoscimento per la miglior regia è stato assegnato al giapponese Kiyoshi Kurosawa per 'Sebunsu kodo'.  Qui la lista con tutti i premiati.

Docufiction su un camionista - Il film vincitore, Tir, di Alberto Fasulo, una sorta di docu-fiction sulla vita di un camionista, si svolge quasi tutto nella sofisticata cabina di un Tir Scania-Saab in cui Branko (Branko Zavrsan), ex professore croato e uomo colto e triste, ha pensato bene di convertirsi al lavoro di camionista. Lavorare per lui è solo un modo di aiutare la famiglia lontana e il telefono il solo mezzo per parlare con moglie e figlio. Unica colonna sonora del film i rumori della strada, quelli del motore, degli sportelli, i pochi dialoghi con il collega Maki (Marijan Sestak) e le telefonate alla moglie. Conversazioni in cui si ricuciono abitudini, si rappresentano potenziali gelosie, si discute se è giusto dare al loro figlio tutti i loro risparmi per comprare una casa. Ma in 'Tir' c'è anche l'angolo esterno dell'autotreno che si trasforma, di volta in volta, in doccia o in cucinino. E poi il lavoro scandito dagli orari obbligati di riposo (un'ora ogni quattro ore e mezzo), il tutto controllato da una sorta di scatola nera che, per guadagnare di più, si cerca di aggirare in tutti i modi. Un mestiere duro, in cui bisogna essere abituati a stare soli e a trovare compagnia solo nelle piccole pause con i colleghi, ma si guadagna bene, almeno tre volte dello stipendio di un professore. E questo conta qualcosa.

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