Ciao Enzo, poeta geniale. Il ricordo di Jannacci

Spettacolo

Da Guccini a Jovanotti, il mondo dello spettacolo rende omaggio al cantautore scomparso a 77 anni. Il sindaco di Milano Pisapia propone di intitolargli una via della città. E in Rete risuonano le note dei suoi versi in musica. FOTO: 1/2 - VIDEO - STORIFY

La morte di Enzo Jannacci "mi addolora perché scompare un poeta geniale. Un amico a cui ho voluto molto bene" scrive Vincenzo Mollica su Twitter. "Al suo funerale Enzo Jannacci vedrà che tutti piangono davvero, non solo le suore" dice Red Ronnie citando la celebre "Vengo anch'io. No tu no". "Ciao Enzo, Grande Artista...salutaci le stelle!" chiedono i Nomadi su Facebook, allegando il video live di 'Vincenzina e la fabbrica'. Francesco Guccini, invece, sceglie 'L'avvelenata' per ricordare il collega. "Sentite qua. Una a caso. E' Jannacci. Sono tutti capolavori" è l'omaggio di Jovanotti.

Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa del cantautore (la fotostory), poeta geniale che si è spento nella serata di venerdì 29 marzo. Tanti i messaggi di cordoglio firmati dai colleghi, amici, dagli innumerevoli fan (VIDEO). Tra i primi a ricordarlo Fabio Fazio, che sul social network da 140 caratteri ha scritto: "Era un genio, la sua poesia ha inventato un mondo bellissimo". Sceglie Facebook Gianni Morandi che dedica un post al "poeta estroso, ironico, geniale, con quella vena malinconica,ma cosi sublime.... un innovatore, capace di lasciare sempre la sua inconfondibile impronta". E il sindaco di Milano Pisapia che ha lanciato subito la proposta di intitolare all'artista una via cittadina. Omaggio al poeta e cabarettista della musica da un altro lombardo doc, Roberto Maroni.

Ciao Enzo - E' morto un maestro. Purtroppo si sapeva da tempo che la sua malattia era allo stato terminale, ma la scomparsa di Enzo Jannacci è un evento cui non si può essere preparati. Se n'è andato dieci anni dopo il "suo fratello" Giorgio Gaber, una vita di complicità, musica, teatro e intelligenza di due straordinari personaggi che rappresentano l'Italia migliore. Jannacci aveva 77 anni, era nato il 3 giugno del 1935 a Milano. E' stato uno dei protagonisti di quella straordinaria stagione in cui Milano è stata un irripetibile laboratorio di creatività. Aveva fatto studi seri di pianoforte e teoria musicale ma era un jazzista capace di suonare con Chet Baker ed è stato tra i primi in Italia a suonare il rock'n'roll e ha continuato a esercitare la professione medica (si era specializzato in chirurgia negli Usa) per buona parte della sua vita. Non si può capire Jannacci se non si accosta al musicista e all'autore la componente teatrale, la sua vena paradossale e surreale, la sua conoscenza della realtà anche più marginale, il suo essere, sempre, un libero pensatore.

E' cresciuto con Gaber, Dario Fo, poi Celentano, Cochi e Renato ma per la generazione di Paolo Rossi è un maestro, in un certo senso è stato proprio lui a indicare la strada e i codici della nuova comicità. E a proposito dei codici, anche lui ha dovuto lottare contro gli standard della Rai in bianco e nero, dove venne giudicato poco adatto: il suo umorismo era troppo avanti rispetto a quegli anni.

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