Festival di Berlino, Orso d'Oro ai fratelli Taviani

Spettacolo
I fratelli Taviani

Premiata la pellicola "Cesare deve morire", che ha come protagonisti detenuti di Rebibbia. L’Italia non riceveva questo riconoscimento da 21 anni. Al film Diaz di Vicari il premio del pubblico

L'Orso d'Oro della 62ma edizione del Festival di Berlino è andato a Paolo e Vittorio Taviani per Cesare deve morire. Erano 21 anni che l'Italia non vinceva questo riconoscimento. "Questo premio ci dà gioia soprattutto per chi ha lavorato con noi. Sono i detenuti di
Rebibbia guidati dal regista Fabio Cavalli che li ha portati al teatro. Questi detenuti-attori hanno dato se stessi per realizzare questo film". Questo il primo commento di Paolo Taviani.

Cesare deve morire - Ambientato nella prigione romana di Rebibbia, il film narra la storia di un gruppo di reclusi che si prepara a interpretare sul palcoscenico la tragedia di Shakespeare "Julius  Caesar".
"Grazie alle parole sublimi e semplici di Shakespeare questi detenuti sono tornati per alcuni giorni alla vita, giorni vissuti con grande passione. A loro va il nostro saluto" ha detto Paolo Taviani. Il fratello Vittorio con la voce rotta dalla commozione, ha aggiunto che gli sarebbe piaciuto "fare i nomi di quelle persone che mentre noi siamo qui alla luci della ribalta con l'allegria dei premi sono nella solitudine delle loro celle". E a loro, ai detenuti-attori del penitenziario romano di Rebibbia, i registi hanno dedicato il premio ricevuto alla Berlinale.

Premio del pubblico a Diaz di Vicari - Diaz, Non pulire questo sangue di Daniele Vicari è uno dei tre film della sezione Panorama che ha vinto il premio del pubblico. Il film, che racconta i fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova, è una coproduzione Italia-Francia-Romania.
"Dedico questo premio al cinema italiano a cui sta tornando finalmente la forza di raccontare cosa davvero accade in questo paese" ha detto Daniele Vicari. E ha aggiunto: "E' importante aver fatto un film sui fatti del G8 di Genova perché allora ci fu una vera e propria sospensione dei diritti civili. E questo in un momento particolare in cui convogliarono a Genova ragazzi da tutto il mondo, di diversa estrazione sociale e politica, per contestare un sistema e un modo di essere". Che cosa accadde in quel G8? "Non credo che si possa parlare di complotto da parte dei vari paesi per la tiepidità delle loro reazioni nei confronti di quello che successe ai loro connazionali nelle scuola Diaz. Ma certo - conclude Daniele Vicari - non fecero troppo rumore per protestare per quello che era successo, insomma nessun complotto, ma sicuramente fece comodo. Di fatto quel movimento, allora, trovo uno stop che dura da dieci anni".

Il primo premio della sezione Panorama del festival di Berlino, per numero di voti, è andato a film yugoslavo Parada di Srdjan Dragojevic; il secondo premio a Diaz, Non pulire questo sangue di Daniele Vicari e, il terzo, al brasiliano Xingu di Cao Hamburger.

I film premiati - Questi i premi principali della 62/ma edizione del Festival di Berlino che si è chiusa sabato 18 febbraio:
Orso d'oro per miglior film, Cesare deve morire di Paolo & Vittorio Taviani;
Orso d'argento gran premio giuria, Just The Wind di Bence Fliegauf;
Orso d'argento per miglior regia, a Christian Petzold per Barbara;
Orso d'argento per miglior attrice a Rachel Mwanza in Rebelle (War Witch) di Kim Nguyen;
Orso d'argento per miglior attore a Mikkel Boe Flsgaard in A Royal Affair di Nikolaj Arcel
Orso d'argento per il contributo artistico a Lutz Reitemeier per la fotografia di White Deer Plain di Wang Quan'an
Orso d'argento per la miglior sceneggiatura a Nikolaj Arcel, Rasmus Heisterberg per A Royal Affair di Nikolaj Arcel.
Premio Alfred Bauer per un lavoro di particolare innovazione a Tabu di Miguel Gomes.

Guarda il trailer del film dei fratelli Taviani

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