Habemus Papam: il pontefice 'umano' di Moretti

Spettacolo
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Il film ha per protagonista un cardinale insicuro che, dopo l’elezione, rinuncia al soglio di Pietro. L’intervista di SkyTG24 al regista: “Sono molto meno determinato di trent’anni fa. Sul set mi vergogno molto più di prima, non solo nel lavoro”. VIDEO

Si parte con un funerale, quello di Papa Wojtyla, e non si esce quasi mai dal Vaticano in questo ultimo film di Nanni Moretti, 'Habemus Papam', dove non solo un Papa rinuncia al suo mandato (come fece solo Celestino V), ma dove un Conclave composto da 101 cardinali resta ostaggio di questo suo dubbio amletico per giorni e giorni con effetti da commedia.
Il film (guarda le foto del backstage), prodotto da Sacher Film e Fandango, in collaborazione con Rai Cinema e in associazione con la francese Le Pacte, che esce venerdì 15 aprile e che sarà in gara a Cannes, diverte, commuove, e mette in scena, senza troppa ironia, il lato umano di questo Papa amletico come dei suoi Cardinali, dei vecchietti anche troppo adorabili.

Ci sono così i Cardinali, in conclave, che durante lo spoglio dei voti esorcizzano la paura di essere eletti con "Per favore, non io Signore, Ti prego, non io"; ci sono i giornalisti sempre un po' cialtroni alla ricerca di improbabili risposte e, infine, c'è l'elezione del cardinal Melville (Michel Piccoli) che non accetta mai davvero questa nomina ed entra in vera depressione al grido "Non ce la faccio".
Un dubbio che continua nel tempo e con il papa che rimanda all'infinito l'investitura della folla con la benedizione in Piazza San Pietro, atto ufficiale attraverso cui l'intera comunità cattolica viene a sapere anche l'identità del nuovo Pontefice.

Insomma una situazione paradossale che fa sì che lo stesso conclave non possa davvero essere sciolto, che il Papa si ritrovi in cura con uno psicanalista pieno di sé interpretato da un Nanni Moretti in versione 'Palombella Rossa' capace, alla fine, anche di organizzare un torneo di pallavolo con i più arzilli tra Cardinali costretti all'isolamento.
Ma la parte più originale e divertente di questo film e quella che riguarda questo Papa mancato che a un certo punto in abiti borghesi viene portato in cura dall'ex moglie di Moretti (Margherita Buy), anche lei psicanalista, che ignora totalmente chi sia questo vecchio che non sa neppure rispondere su che lavoro faccia o abbia mai fatto.
Un Papa che alla fine sfugge alla sorveglianza delle sue guardie del corpo e si confonde tra la gente con una grande voglia più volte espressa in un non corretto italiano:"Non si può fare che io scompaio". Insomma una lunga agonia di questo Papa imperfetto che alla fine confessa alla folla di Piazza San Pietro la sua inadeguatezza:"Ho capito - dice - di non essere in grado. Non posso condurre, ma sono uno che deve essere condotto. Pregate per me".

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