Bruce Springsteen si racconta a SKY TG24

Spettacolo
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Guarda l'intervista esclusiva al grande rocker: il making of del suo ultimo album "Working on a dream", il rapporto con la E Street Band, la sua America, la sua visione politica

“Abbiamo fatto tutto in sette/otto volte. Abbiamo catturato la forza e l'immediatezza della band e siamo andati subito a fare il disco. Il nostro produttore, Brendan O' Brian, ci ha dato un indirizzo preciso per un suono attuale e presente. Lui aveva l'idea di come fare incidere la band in modo potente, in modo fedele all'identità della band”. E’ nato così Working on a dream, l’ultimo album di Bruce Springsteen. Un disco che segue la strada del passato, ma che è allo stesso tempo unico. “Abbiamo fatto una sfida ..abbiamo dovuto fare qualcosa che non facevamo da 25/30 anni, ovvero fare un disco nel bel mezzo di un tour”, racconta.

Cappello di lana, con la chitarra al collo, Bruce in sala incisioni parla del making of di Working on a dream. “Qui tutto ruota intorno al ritmo, il ritmo è la prima cosa prima di tutto c'è il ritmo e ci deve essere uno swing forse ancora non c'è abbastanza swing. Nemmeno io sto facendo abbastanza swing”.

L’ultimo album di Bruce riprende in parte il lavoro fatto per Born to run. “C'è il batterista, il bassista, il tastierista e il chitarrista che sono io. Abbiamo fatto molto rapidamente e in modo molto concentrato”.  E ancora:“Mi sono entusiasmato tornando ad alcuni suoni che alcuni associano a Born to run anche se non è la stessa cosa. Questo è un disco che deve essere sentito più di una  o due volte perché il messaggio si nasconde al di sotto del testo” .

Bruce Springsteen parla degli artisti che lo hanno ispirato. “Gli scrittori non sono persone ordinarie, c'è qualcosa in loro …Quelle erano le persone di cui ero interessato Elvis, cosa c'era in quel ragazzo? E Jerry Lee Lewis, che cosa aveva? Che c'era di strano in Williamson? Il problema è come poter gestire quel qualcosa che ti porta verso di loro senza che tu diventi quello. Il lavoro di un artista è fare in modo che alle persone interessi la tua ossessione”.

Infine, parla del brano The wrestler (parte della colonna sonora dell’omonimo film con Mickey Rourke) con cui ha vinto il Golden Globe. “Io conosco Miki da molto tempo. Mi ha chiesto di scrivere una canzone  che parla dei danni che possono accadere a qualcuno, ad una persona  che non è più in grado di affrontare certe cose”. E osserva: “Abbiamo l'onore delle cose che abbiamo superato, ma l'onore è in quelle cose che ti trascendono”

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