Scelte rischiose e gioco d'azzardo? Studio: dipende da area cervello

Scienze
Potrebbe esserci l'attività di una zona del cervello dietro la tendenza al gioco d'azzardo (archivio Getty Images)
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La tendenza potrebbe dipendere da una zona specifica, il nucleo subtalamico. Lo afferma un ricerca condotta da un team italo-svizzero

 

La tendenza ad avere una vita spericolata potrebbe essere scritta nel cervello. C'è un'area relativamente piccola e nascosta che controlla l'improvvisa e irrefrenabile passione per il rischio. L'ha scoperta un team di neuroscienziati italiani e svizzeri (bioingegneri, neurochirurghi e neurologi). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista eNeuro ed è dedicato in particolare all'osservazione dei meccanismi neuronali dello sviluppo - in pazienti con il Parkinson - di disturbi del controllo degli impulsi, come lo shopping compulsivo o l'ipersessualità, o dipendenze comportamentali, come il gioco d'azzardo.

La ricerca italo-svizzera

A indagare su questo "interruttore degli impulsi" sono stati gli scienziati dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, della Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, del Centro di Ricerca Aldo Ravelli dell'Università di Milano presso l'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e dell'École Polytechnique Fédérale de Lausanne. I ricercatori hanno analizzato l'attività cerebrale di pazienti affetti da morbo di Parkinson posti davanti a una scelta tra decisioni ad alto e basso rischio. Nello stesso tempo è stata controllata l'attività di un piccola area del cervello chiamata nucleo subtalamico, che attualmente è il bersaglio della stimolazione cerebrale profonda, ossia la terapia che prevede l'impianto permanente di elettrodi che inviano impulsi al cervello. Si è scoperto così che, a seconda che si scelga una via più o meno rischiosa, il nucleo subtalamico si comporta in modo diverso. La sua attività è risultata particolarmente intensa nelle persone con il Parkinson dipendenti dal gioco d'azzardo.

A cosa serve questa scoperta

Il nucleo subtalamico è quindi coinvolto nel modulare la tendenza al rischio, ed è possibile che la sua funzione non si limiti alle decisioni economiche ma riguardi, più in generale, l'equilibrio fra gli impulsi istintivi e le scelte razionali, spiegano i ricercatori. Questa struttura potrebbe pertanto essere l'obiettivo di future applicazioni terapeutiche in pazienti con carenze del controllo degli impulsi, dipendenza o gravi disturbi del comportamento. La ricerca getta dunque nuova luce sulle dinamiche di questi circuiti cerebrali, il cui funzionamento è disturbato in numerose malattie neurologiche o psichiatriche. "Abbiamo scoperto che, osservando l'attività cerebrale dei pazienti - spiega Alberto Mazzoni dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna - siamo in grado di prevedere se riusciranno a resistere all'attrazione per il rischio nelle loro scelte future. I nostri studi adesso si dedicheranno a investigare l'origine di questo fenomeno, ma anche e soprattutto a capire come sviluppare terapie per aiutare la struttura che abbiamo studiato a svolgere la propria funzione di freno".

I prossimi passi

"Questo studio preliminare - aggiunge Luigi Romito, neurologo dell'Unità Operativa Neurologia 1, malattia di Parkinson e Disturbi del Movimento dell'Istituto Carlo Besta di Milano - fornisce un paradigma di ricerca per esplorare i meccanismi cerebrali cruciali nella scelta delle corrette strategie comportamentali ai fini della sicurezza personale e sociale". Si tratta di dati "che non riguardano soltanto la scienza - aggiunge Alberto Priori, direttore del Centro di Ricerca Aldo Ravelli per le terapie Neurologiche Sperimentali dell'Università di Milano - L'uomo si trova da sempre a decidere tra scelte rischiose che ne mettono in pericolo la sopravvivenza e comportamenti di tipo più prudente che tendono a salvaguardare la vita. Per questo motivo la nostra ricerca assume un significato fortemente antropologico".

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