Gruppo nativi americani svelato grazie a resti bimba di 11mila anni fa

Scienze
Un gruppo di nativi americani al giorno d'oggi (Getty Images)
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Il ritrovamento in Alaska, decisivo il test del Dna per risalire agli "Antichi Beringi". Si tratta dei primi colonizzatori, attraversarono un lembo di terra che un tempo collegava la Siberia al Nord America

I resti di una bambina vissuta 11.500 anni fa svelano l'esistenza di un gruppo di nativi americani finora rimasto sconosciuto. L'importante scoperta è avvenuta grazie al ritrovamento dei suoi resti in un sito archeologico dell'Alaska.

Il "ponte" dalla Siberia

Si tratterebbe dei discendenti dei primi pionieri arrivati nel Nord America, attraverso un lembo di terra che un tempo collegava la Siberia al territorio oggi conosciuto come Alaska. Questo "ponte", chiamato Beringia, e si trovava dove oggi c'è lo stretto di Bering. Per questo, al nuovo gruppo di nativi americani è stato dato il nome di "Antichi Beringi" dagli autori di uno studio pubblicato su Nature, che raccoglie i risultati di quattro anni di analisi. L'origine asiatica degli abitanti del continente americano era già cosa nota nell'ambiente scientifico, così come il passaggio delle popolazioni a nord-ovest del continente americano durante il Pleistocene: la ricerca però ha aggiunto maggiori dettagli sul periodo e le modalità della diffusione dei primi americani.

I primi colonizzatori

I resti della bambina, ribattezzata sunrise girl-child (Xach'itee'aanenh T'eede Gaay), sono stati infatti ritrovati nel 2013 nel sito archeologico Upward Sun River. I test del dna hanno svelato che apparteneva a una popolazione, finora sconosciuta, che fu tra le prime ad arrivare nella valle del fiume Tanana in Alaska. Grazie a questi dati, è stato possibile ricostruire i movimenti dei primi colonizzatori di questa parte del pianeta.

La divisione in due gruppi

Secondo i ricercatori, i nativi americani più antichi si separarono circa 36mila anni fa dalle popolazioni asiatiche. Le prime migrazioni dall'Asia verso il Nord America dovrebbero essere avvenute tra i 25mila e i 20mila anni fa, mentre il patrimonio genetico degli Antichi Beringi si è differenziato fra i 22mila e i 18mila anni or sono, secondo l'analisi demografica condotta dall'Università dell'Alaska di Fairbanks. Fra i 17mila e i 14mila anni fa, queste popolazioni, ormai in territorio nordamericano, si divisero in due gruppi: uno si mosse verso Sud e l'altro rimase a Nord. Quest'ultimo avrebbe avuto ulteriore scambio genetico con le popolazioni siberiane, e con i gruppi Inuit del circolo polare artico.

L'altra teoria

Secondo un'altra teoria, sostenuta dall'archeologo Ben Potter, invece, la separazione tra gli Antichi Beringi e gli altri nativi americani avvenne ancor prima della migrazione: se così fosse, quest'ultima potrebbe essere avvenuta anche in momenti diversi. Quello che è certo è che il codice genetico degli Antichi Beringi è diverso da quello dei nativi americani già conosciuti. Nello stesso sito archeologico sono stati ritrovati anche i resti di altre due bambine e ci sarebbero le prove che il gruppo si sia insediato in quel luogo almeno per qualche mese: secondo le ricostruzioni degli studiosi, la popolazione in questione avrebbe prosperato nell'estremo Nord America per migliaia di anni, prima di essere assorbita dalle altre linee di nativi americani. 

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