Cinque anni fa moriva Rita Levi-Montalcini

Scienze
Quando è scomparsa, il 30 dicembre 2012, Rita Levi-Montalcini aveva 103 anni
montalcini

Neurologa e senatrice a vita, nel 1954 individua il Nerve Growth Factor (NGF), una importante proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso centrale. Una scoperta che nel 1986 le varrà il Nobel

Sono passati cinque anni dalla morte di Rita Levi-Montalcini, il 30 dicembre 2012. Senatore a vita e unica donna italiana ad aver vinto un Premio Nobel scientifico, aveva 103 anni.

L'infanzia e gli studi

Nata il 22 aprile 1909, Rita Levi-Montalcini è gemella di Paola (1909-2000), nota pittrice come la madre, Adele Montalcini. Cresciuta in una famiglia colta ebrea (il padre, Adamo Levi, è un ingegnere), nel 1936 si laurea con 110 e lode in Medicina all'Università di Torino e comincerà poi la specializzazione in Psichiatria e Neurologia. Suoi compagni di corso e amici sono altri due futuri Premi Nobel italiani, Salvatore Luria e Renato Dulbecco, anche quest'ultimo scomparso nel 2012.

Le leggi razziali e il dopoguerra

Nel 1938 in Italia vengono approvate le leggi razziali, e Rita Levi-Montalcini (come tanti altri, intellettuali e non) è costretta a emigrare a Liegi, in Belgio, dove – come già aveva iniziato a fare a Torino – lavora con Giuseppe Levi. All'inizio della Guerra, dopo l'invasione nazista del Belgio, ripara prima a Bruxelles per poi tornare nel capoluogo piemontese, dove continua a fare ricerca, allestendo anche un piccolo laboratorio casalingo. Verso la fine della guerra trova rifugio a Firenze e – come ricorda anche il sito “Scienza in Rete” – opera come medico al servizio degli Alleati. Nel 1947, a due anni dalla fine del conflitto, si trasferisce negli Stati Uniti.  

La scoperta del NGF e il Nobel

Alla Washington University di Saint Louis, insieme al suo collaboratore Stanley Cohen, Rita Levi-Montalcini nel 1954 scopre il Nerve Growth Factor (NGF), una importante proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso centrale. Una scoperta che nel 1986 varrà il Nobel a lei e a Cohen. La Montalcini devolverà parte del premio alla comunità ebraica per la costruzione di una nuova sinagoga a Roma. Pur vivendo negli Usa, la scienziata non dimentica il suo Paese d'origine, dove fa rientro nel 1979.

La Fondazione Levi-Montalcini

E proprio in Italia, dopo aver avviato diversi istituti e centri di ricerca, nel 1992 insieme alla sorella Paola fonda la Fondazione Levi-Montalcini per la formazione e l’educazione dei giovani, nota in particolare per conferire borse di studio universitarie a studentesse africane, nella convinzione che “solo con l’istruzione è possibile sconfiggere l’ignoranza”. Perché le donne? “Perché hanno sempre dovuto lottare doppiamente – la risposta della studiosa, citata dal “Quotidiano Piemontese” – le donne sono la colonna vertebrale delle società”. Nel 2001 Rita Levi-Montalcini diventa senatore a vita. Morirà nel cordoglio nazionale il 30 dicembre 2012. Per concludere, ancora una sua riflessione sulle donne, e una domanda: “Hanno dovuto lottare contro pregiudizio e maschilismo per entrare nei laboratori, rischiando di vedersi strappare le loro scoperte attribuite agli uomini, si sono fatte carico della famiglia e della ricerca. Conoscete Emily Noether, la fondatrice dell’algebra moderna?”

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