Egitto, 95 anni fa scoperta la tomba di Tutankhamon

Scienze
La celebre maschera funeraria di Tutankhamon, conservata al museo egizio del Cairo (Getty Images)
GettyImages-Tutankhamon

Gli archeologi inglesi Howard Carter e lord George Carnarvon entrarono nella tomba del "faraone bambino" a tremila anni dalla sua morte. Il tesoro al suo interno, pressoché intatto, è conservato al Cairo

Un ritrovamento fondamentale per ricostruire un pezzo di storia dell'Antico Egitto, per alcuni la più importante scoperta archeologica del XX secolo. Il 26 novembre 1922 gli archeologi inglesi Howard Carter e lord George Carnarvon entravano per la prima volta nella tomba di Tutankhamon, l'unica intatta della sessantina presenti nella Valle dei Re.

La storia della scoperta

"Finalmente fatto straordinaria scoperta nella Valle STOP Grandiosa tomba con sigilli intatti STOP Ricoperto tutto fino vostra venuta STOP Congratulazioni". Con queste parole, a inizio novembre di quell'anno, Carter – nominato a soli 25 anni, alla fine della Prima guerra mondiale, ispettore capo del sud dell'Egitto – comunica la scoperta al mecenate inglese lord Carnarvon. Il 4 novembre era stato portato alla luce il primo gradino dei quindici che conducevano all'ingresso della tomba, con appunto i "sigilli intatti", quindi ancora mai violata dai tombaroli.

Il tesoro intatto

Il 26 novembre di 95 anni fa gli archeologi raggiungono la porta dell’anticamera della tomba e attraverso un foro ispezionano l’interno, scoprendo che il corredo funerario è intatto. Il lavoro di catalogazione dei reperti, oltre cinquemila in tutto, richiederà lungo tempo (e quel tesoro oggi è quasi interamente conservato al Museo Egizio del Cairo), ma già nel febbraio 1923 Carter e Carnarvon arrivano alla camera funeraria. Qui, a più di tremila anni dalla morte di Tutankhamon, scoprono il sarcofago d’oro massiccio al cui interno c'è la mummia del faraone, conservata perfettamente e adornata con gioielli e amuleti, e la celebre maschera, anch'essa d'oro.

Il faraone bambino

Tutankhamon appartiene alla XVIII dinastia del Nuovo Regno egizio e diviene faraone da bambino, regnando dal 1333 al 1323 a.C. quando muore a soli 19 anni. Il suo nome originario – scrive l'Enciclopedia Treccani – era Tutankhaton ossia "immagine vivente di Aton", il dio Sole, il cui culto era stato imposto dal suo fratellastro in contrapposizione a quello di Amon, deciso dalla casta sacerdotale. Alla morte del fratellastro, Tutankhamon, appena dodicenne, cambia nome e ripristina il culto di Amon, riportando la capitale a Tebe (nel Museo Egizio di Torino è conservata una scultura, proveniente proprio da questa città, che ritrae il sovrano al fianco di Amon). La morte in giovane età non gli consente di realizzare opere significative e la sua fama è legata al destino del suo sepolcro.

Gli studi sulla mummia

Dalle analisi più recenti è emerso che il faraone morì di morte naturale e non venne ucciso, una teoria, quest'ultima, avanzata in passato da qualche studioso. Tutankhamon sarebbe deceduto forse poco dopo aver subito la frattura della gamba sinistra e non per un colpo alla testa, che gli studi hanno dimostrato essere stata forata durante il processo di mummificazione. Nel 2014, inoltre, un’autopsia virtuale ha ricostruito l’aspetto fisico del giovane sovrano, del tutto simile a quella della maschera mortuaria: il volto combacia quindi con la descrizione fatta dal suo scopritore, Carter, che lo aveva definito "raffinato e gentile".  

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