Vulcani "pigri" su Marte: crescono più lentamente che sulla Terra

Scienze
La crosta che ricopre Marte non si muoverebbe sopra il magma del mantello così come avviene invece sulla Terra (Archivio Fotogramma)
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Lo dimostrerebbe la datazione di sei meteoriti che si sono cristallizzati a seguito di un'eruzione di 1.300 milioni di anni fa

Nonostante siano i più grandi del sistema solare, i vulcani di Marte si sarebbero sviluppati molto più lentamente di quelli terrestri. La scoperta arriva da un gruppo internazionale di ricerca guidato dal Museo di Storia Naturale di Londra e dal Centro di ricerca ambientale delle università scozzesi (Suerc). La datazione di sei meteoriti cristallizzatisi a seguito di un'eruzione di 1300 milioni di anni fa dimostrerebbe la crescita "rallentata" dei vulcani marziani. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.

I vulcani di Marte

Così come accade per i vulcani presenti sulla Terra, anche quelli del pianeta rosso si formano grazie al deposito di pennacchi di magma, ossia i punti caldi posizionati tra due placche. Questi risalgono dal mantello, ovvero uno degli involucri di cui è fatto il pianeta. La vera differenza tra i due pianeti starebbe nel fatto che la crosta che ricopre la superficie di Marte non si muove sopra il magma del mantello, così come avviene invece sulla Terra con il fenomeno delle tettonica delle placche, causa dei terremoti. Per questa ragione, le eruzioni avvengono nello stesso luogo anche per periodi di tempo di straordinaria lunghezza, generando vulcani giganteschi. Tuttavia, fino a questo momento, delimitare i tempi di questo processo evolutivo è stato molto complicato, soprattuto a causa della difficoltà di effettuare dei campionamenti diretti sul pianeta.

Il metodo per datare i vulcani

Per ovviare all'impossibilità di fare campionamenti su Marte, i ricercatori guidati da Benjamin Cohen del centro Suerc, hanno provato una strada alternativa: datare sei meteoriti marziani distaccati per effetto di un impatto avvenuto 10,7 milioni di anni fa. Grazie a questi reperti, provenienti tutti dallo stesso vulcano, è stata ricostruita l'evoluzione del vulcano marziano, il quale sarebbe cresciuto con una velocità compresa tra gli 0,4 e 0,7 metri ogni milione di anni. Il processo sarebbe passato attraverso almeno quattro eruzioni distinte, avvenute in un arco temporale di 93 milioni di anni. Questi numeri, spiegano gli esperti, indicano che il vulcano di Marte sarebbe cresciuto ad una velocità mille volte inferiore ai suoi simili terrestri come il Mauna Kea alle Hawaii. Questa scoperta potrebbe costringere gli esperti a rivedere le teorie sul vulcanismo marziano, che agli albori della sua evoluzione potrebbe essere stato molto più attivo di quanto ipotizzato fino a questo momento.

 

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