Baleari, scoperta nave romana naufragata 1800 anni fa

Scienze
Una scultura raffigurante soldati romani sulla prua di una galea da guerra (Getty Images)
Getty_Images_Nave_romana

Un gruppo di archeologi l'ha trovata di fronte all'isola di Cabrera, a 70 metri di profondità. L'imbarcazione trasportava centinaia di anfore. Si tratta di una delle poche arrivate intatte fino ai nostri giorni nel Mediterraneo occidentale

Un relitto romano sul fondo del Mediterraneo, sommerso dalle centinaia di anfore che trasportava. È quello che è stato scoperto a 70 metri di profondità di fronte all'isola di Cabrera, nelle Baleari: una nave da trasporto - probabilmente una galea, mossa unicamente da remi - affondata tra il III e il IV secolo per ragioni sconosciute. Il ritrovamento è stato effettuato da un gruppo di archeologi spagnoli.

La nave si è conservata intatta – Secondo gli autori della scoperta, presentata ufficialmente venerdì 27 gennaio a Palma di Maiorca, si tratta dell'imbarcazione di questo genere meglio conservata dell'arcipelago delle Baleari, oltre a essere una tra le poche dell'intero Mediterraneo occidentale arrivate intatte ai nostri giorni. La nave trasportava tra le mille e le duemila anfore di terracotta, che possono aiutare a risalire alla sua origine. La maggior parte di queste sono lunghe un metro, simili a quelle che si fabbricavano a quell'epoca in Nord Africa, perciò gli archeologi hanno ipotizzato che l'imbarcazione – probabilmente un mercantile di circa 20 metri – stesse coprendo la tratta che va proprio dall'Africa del Nord alla Spagna o al Sud della Francia. Per poi proseguire - come spesso accadeva - fino a Roma.

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Salsa di pesce – All'interno delle anfore con molta probabilità c'era il preziosissimo garum, una salsa liquida fatta con le interiora del pesce che gli antichi romani utilizzavano come condimento. “Gli antichi la consideravano una prelibatezza ed era un prodotto assai richiesto a Roma", spiega Sebastiá Munar, direttore scientifico dell'Istituto di studi di archeologia marina delle Baleari (Ibeam), che sulle pagine di "El País" ha definito il relitto "un gioiello archeologico".

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Una scoperta fatta dai pescatori – I primi a intuire l'esistenza dei resti di un antico naufragio di fronte alla piccola isola delle Baleari a sud di Maiorca sono stati i pescatori, che con una certa frequenza trovavano nell'area numerosi frammenti di anfore impigliati alle loro reti. Proprio seguendo le loro indicazioni, nell'aprile scorso, i ricercatori hanno iniziato a sondare i fondali con un robot sottomarino. Prima della spedizione di due sub, a ottobre, che per la prima volta hanno individuato e fotografato il relitto: è stato possibile così scoprire che molte delle anfore si trovano ancora nella loro posizione originale e che la nave si è miracolosamente salvata dai saccheggi.

Il naufragio forse dovuto al maltempo – “Da quanto sappiamo, è la prima volta che in acque spagnole si trova un pezzo del genere completamente inalterato", spiega Javier Rodríguez, uno degli archeologi subacquei che hanno partecipato alla spedizione. "Le Baleari si trovano proprio a metà del viaggio tra il Nord Africa e il Sud della Francia e rappresentavano un rifugio per le navi in caso di temporali. Questa, però, non deve aver fatto in tempo a raggiungere il porto ed è affondata". La galea si trova in fondo al mare, resterà vedere ora se gli studiosi intenderanno recuperarla oppre lasciarla sul luogo dell'antico naufragio.

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