Coldiretti: frutta e verdura rappresentano quasi un quarto della spesa

Salute e Benessere
Con 102,33 euro a famiglia, frutta e verdura rappresentano la voce principale della spesa (Getty Images)

Nel 2017 è stato registrato un aumento dei consumi di questi prodotti superiore al 4% rispetto all'anno precedente, per un totale di 8,5 milioni di tonnellate di specialità finite sulle tavole degli italiani

Frutta e verdura rappresenterebbero circa un quarto della spesa degli italiani. Nel 2017, in particolare, i consumi sarebbero aumentati di oltre il 4% rispetto all'anno precedente, per un totale di 8,5 milioni di tonnellate di prodotti. A rivelarlo è uno studio di Coldiretti sui cambiamenti dei consumi degli italiani a tavola nel 2017, in occasione della "Festa di primavera" nei mercati di "Campagna Amica" di sabato 17 marzo che si tiene in tutta la Penisola.

Giovani sempre più attenti al benessere

Secondo l'indagine di Coldiretti, a spingere il consumo di frutta e verdura in Italia sarebbero principalmente i giovani, sempre più attenti alla propria salute a tavola. Anche grazie a loro i vegetali rappresentano la principale voce di spesa degli italiani, per un importo pari a 102,33 euro a famiglia, quasi un quarto (23%) del totale. Per Coldiretti si tratterebbe di una netta inversione di tendenza rispetto al passato e l'andamento positivo sarebbe favorito pure dalle nuove modalità di consumo, sospinte anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe a basso costo per preparare centrifugati e snack per adulti e ragazzi.

Le caratteristiche apprezzate dai consumatori

La Coldiretti riferisce, citando uno studio del "Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria" (Crea), che il 64% dei consumatori riterrebbe la freschezza l'elemento principale da considerare per l'acquisto delle verdure, seguito dalla stagionalità (51,4%) e dal prezzo conveniente (31,7%). "In particolare - precisa la Coldiretti - l'aspetto e il profumo sono i fattori che indicano maggiormente al consumatore la freschezza dei prodotti ortofrutticoli, ma grande rilievo viene dato anche al luogo di acquisto, come il mercato o la spesa direttamente dal produttore". La verdura comperata direttamente dal contadino, aggiunge l'associazione, può arrivare a durare fino ad una settimana in più, in quanto non deve affrontare le lunghe distanze per il trasporto prima di arrivare nel punto di vendita.

Promosso il Made in Italy

Secondo lo studio, poi, gli italiani preferirebbero i prodotti nostrani. La ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porterebbe l'88% del campione a bocciare la frutta straniera. Il nostro Paese è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,5%), quota inferiore di 3,2 volte alla media dell'Unione Europea (1,7%) e ben di 12 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,6%). A finire sotto accusa, secondo Coldiretti, sarebbero le importazioni incontrollate dall'estero, favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall'Unione Europea. Un esempio sarebbero le condizioni favorevoli concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli e zucchine, o all'Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi. "Accordi - conclude la Coldiretti - fortemente contestati perché nei Paesi di origine è spesso permesso l'uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera".

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