L'influenza colpisce migliaia di bambini: i consigli per prevenirla

Salute e Benessere
L'influenza colpisce soprattutto i bambini sotto i 5 anni (LaPresse)
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La Società italiana di pediatria ha diffuso un decalogo per limitare i rischi di contagio e ottimizzare le cure

La diffusione dell'influenza nell'inverno a cavallo fra 2017 e 2018 è stata particolarmente ampia. A farne le spese sono soprattutto i bambini. I più piccoli, sottolinea la Società italiana di pediatria (Sip), sono più colpiti perché trascorrono tanto tempo in ambienti chiusi e affollati come asili, scuole e palestre. Alcuni pratici accorgimenti possono però ridurre il rischio di contagio.

Il decalogo contro l'influenza

La Sip ha diffuso un decalogo per prevenire il contagio. Dieci semplici regole: lavare le mani frequentemente; non scambiare ciucci e posate; provvedere a una corretta idratazione; far assumere frutta e verdura in quantità adeguate; non dimenticare di somministrare vitamine, qualora prescritte dal pediatra; curare il raffreddore con i lavaggi nasali; evitare il contatto con persone con sintomi influenzali; areare gli ambienti chiusi frequentemente; vestire i bambini in modo adeguato; se i bambini rientrano nelle categorie consigliate, non dimenticare di somministrare loro il vaccino anti influenzale.

"Vaccinate anche i piccoli"

"L'influenza non deve essere sottovalutata", dichiara all'Agi Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria. "Per questo la società scientifica sta spingendo affinché dal prossimo anno tutti i bambini siano vaccinati, così come avviene già in altri Paesi europei". Secondo Villani il vaccino "è un'ottima arma di prevenzione e una risorsa che deve essere sfruttata da tutti per diminuire il rischio di contrarre l'influenza. Per questo speriamo che dal prossimo anno le linee guida del ministero della Salute cambino e includano tra i soggetti da vaccinare anche tutti i bambini dai sei mesi ai sei anni e non solo quelli, come avviene ora, con particolari patologie". Utile, secondo il presidente Sip, sarebbe anche vaccinare le mamme durante gli ultimi tre mesi di gravidanza per tutelare i neonati: per questi ultimi un'influenza potrebbe determinare conseguenze molto serie.

I rimedi contro la febbre

E se i rimedi anti-influenza non dovessero funzionare? Anche in questo caso la Società italiana di pediatria ha diffuso alcuni consigli. Innanzitutto, è necessario mettere a riposo il bambino, “non necessariamente a letto, ma in qualunque posto confortevole della casa”. Sono invece “da evitare i rimedi della nonna, come le spugnature con aceto e la borsa d’acqua fredda sulla fronte. Eventualmente è possibile effettuare spugnature con acqua tiepida per dare al bambino una sensazione di benessere”. È importante, continua la Sip, “assicurarsi che il bambino beva abbastanza”. Per quanto riguarda l'uso di farmaci, “gli antipiretici devono essere usati solo quando la febbre si associa a malessere generale, seguendo rigorosamente le indicazioni del proprio pediatra per quel che riguarda la posologia e la durata del trattamento”. Paracetamolo e ibuprofene, “non vanno usati combinati o alternati”. Ed è “preferibile la somministrazione per bocca”, optando per le supposte “in caso di vomito”. Gli antibiotici, invece, vanno somministrati solo in alcuni casi e su precisa indicazione del medico. Bisogna ricordarsi - precisa Sip - che somministrare un antibiotico a un bambino, se non necessario, non aiuta a far passare prima la febbre.

 

I numeri dell'influenza

Quest'anno l'influenza si è sviluppata in una forma particolarmente aggressiva e da novembre a oggi sono stati migliaia i bambini che hanno contratto il virus. “I malati sono stati molti di più rispetto l'anno scorso”, racconta Villani. La fascia di età più colpita - scrivono gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità nel rapporto settimanale Influnet - è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un'incidenza pari a circa 30,8 casi per mille assistiti e quella tra i 5 e i 14 anni, pari a 15,9.

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