Unicef, un bambino su 10 non ha ricevuto alcuna vaccinazione nel 2016

Salute e Benessere
Le vaccinazioni salvano 2-3 milioni di vite ogni anno, secondo Unicef (La Presse)
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Nel mondo sono 12,9 i milioni di minori che non godono di alcuna immunizzazione. In otto Paesi la copertura contro difterite, pertosse e tetano è sotto il 50%

Nel mondo un bambino su 10 non riceve alcun vaccino. È quanto emerge dall'indagine condotta dall'Oms e dall'Unicef, basata sui dati del 2016 raccolti in 194 Paesi nel mondo, secondo i quali il numero di minori non immunizzati raggiunge la quota di 12,9 milioni. La problematica più grave riguarda il vaccino DTPa, contro difterite-tetano-pertosse: in questo caso l'immunizzazione non viene completata in un caso su 7, lasciando sprovvisti di protezione 6,6 milioni di bambini che pure avevano compiuto la prima dose di vaccinazione.

Una protezione efficace

Secondo quanto riporta l'Unicef, l'immunizzazione dalle malattie è "uno degli interventi di sanità pubblica più vantaggiosi", avendo salvato "milioni di vite" e "protetto innumerevoli bambini da patologie e disabilità". Si stima che ogni anno le morti evitate grazie ai vaccini, per difterite, tetano, pertosse e morbillo, siano dai 2 ai 3 milioni.

La situazione

Nel 2016 la i Paesi nei quali l'applicazione dei vaccini è stata più carente sono stati: Ciad, Guinea Equatoriale, Repubblica Centro Africana, Nigeria, Somalia, Sud Sudan, Siria e Ucraina. In questi ultimi otto Stati il vaccino DTPa ha avuto una copertura inferiore al 50%. Più in generale i vaccini di routine vengono compiuti, su scala globale, dall'86% dei bambini: una quota stabilizzatasi nel 2010 e che resta al di sotto del target di protezione del 90%. Le percentuali iniziano a scendere se si passa ad analizzare i vaccini di più recente raccomandazione e spesso più costosi: la copertura contro la rosolia, divenuta obbligatoria in 152 Paesi, ha visto comunque un incremento della protezione dal 35% del 2010 all'attuale 47%, mentre sotto la soglia del 50% restano i vaccini contro il rotavirus e lo pneumococco (responsabili rispettivamente di diarree e polmoniti).

I dati in Italia

Il profilo aggiornato sul nostro Paese, nel quale il tema dei vaccini è stato oggetto di forte dibattito politico e di un recente decreto che ne allarga l'obbligatorietà, rivela una flessione nella copertura dei principali vaccini. Ad esempio, il DTPa è passato da una copertura del 97% del 2007 al 93% del 2016 (dato stabile rispetto al 2015); il vaccino contro la poliomelite ha registrato una flessione dal 97 al 93% nello stesso arco temporale; quello contro il morbillo (MCV1) è sceso dalla copertura al 91% del 2010 all'85% attuale (in Germania il vaccino contro il morbillo gode di una copertura al 97%, in Francia al 90%, negli Stati Uniti al 92%).

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