Tre tazze di caffè al giorno potrebbero allungare la vita

Salute e Benessere
Si allunga l'elenco delle proprietà benefiche del caffè (Foto: Getty Images)
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Due nuovi studi affermano che il consumo di caffè sarebbe associato a una mortalità più bassa. In particolare a un minor rischio di morte per malattie cardiache, cancro, infarto, diabete, malattie respiratorie e renali

Buone notizie per chi ama cominciare la giornata con un buon caffè: il suo consumo, in quantità moderate, potrebbe essere associato a una maggiore longevità. Chi ne beve tre tazzine al giorno sembra vivere di più rispetto a chi non ne consuma, indipendentemente dal metodo di preparazione e anche dalla scelta tra deca o caffè normale. A suggerirlo sono due studi pubblicati sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Maxi studio, anche in Italia

Il primo studio è il più ampio mai condotto sull'argomento, portato avanti da ricercatori dell'International Agency for Research on Cancer (IARC) e dell'Imperial College di Londra. Gli scienziati hanno preso in esame il consumo di caffè di oltre mezzo milione di persone, dai 35 anni in su, partecipanti dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), di 10 Paesi europei, tra cui l'Italia. Gli esperti hanno tenuto conto dei diversi modi di preparazione della bevanda, dall'espresso italiano al caffè lungo, e della presenza o meno di caffeina. I partecipanti sono stati monitorati per un tempo medio di 16 anni, periodo durante il quale sono stati registrati tutti i decessi e relative cause.

Anche un altro studio, condotto negli Usa su 180 mila persone da un team della Keck School of Medicine dell'Università della California meridionale, ha evidenziato che un maggior consumo di caffè è associato a minor rischio di morte sia nella popolazione bianca, sia in quella afroamericana. Un risultato importante, sottolineano i ricercatori, perché i vari gruppi etnici hanno stili di vita e rischi di malattia diversi.

I benefici del caffè

Le due ricerche hanno portato a conclusioni importanti. In primo luogo è emerso che bere abitualmente caffè è associato a ridotto rischio di morte per tutte le cause, soprattutto per malattie circolatorie e del tratto digerente. Lo studio americano in particolare ha evidenziato che chi consuma una tazza al giorno di caffè ha il 12% in meno di probabilità di morire rispetto a chi non ne beve per nulla. Percentuale che sale al 18% per chi beve dalle due alle tre tazze al dì. Gli esperti ipotizzano che i benefici del caffè siano multipli, ad esempio che la bevanda nera abbia effetti protettivi significativi sul fegato e che più in generale eserciti i suoi effetti su tutto l'organismo grazie all'elevato contenuto di antiossidanti, polifenoli e altre sostanze. Questi risultati, spiega Elio Riboli, che dirige la School of Public Health dell'Imperial College, vanno nella stessa direzione di studi precedenti e dimostrano che "bere il caffè non solo è sicuro, ma potrebbe addirittura avere un effetto protettivo sulla salute delle persone".

Italiani "espresso addicted"

Nel mondo ogni giorno si bevono oltre due miliardi di tazze di caffè e ogni popolo ha le sue abitudini e preferenze. Il maxi studio europeo assegna agli italiani il primato per la minor quantità di caffè (in termini di volume) consumata giornalmente: 92 millilitri versus i 900 millilitri bevuti dai danesi. A conferma che nel Belpaese la predilezione è per la tazzina di caffè espresso, mentre nel Paese scandinavo si opta per il caffè lungo americano. I bevitori più accaniti di caffè sono risultati inoltre i più giovani, ma tendono ad avere anche altre abitudini non proprio sane: tendono ad essere anche fumatori, consumatori di alcol e a mangiare più carne e meno frutta e verdura. Insomma il consumo di caffè sembra essere associato a uno stile di vita meno sano. Anche di questo hanno tenuto conto i ricercatori, giungendo comunque alla conclusione che il maggior consumo di caffè è legato a una maggiore longevità.

Il segreto potrebbe non essere la caffeina

La ricerca ha dato anche un altro spunto interessante. Gli scienziati non hanno rilevato differenze significative sui rischi di mortalità tra chi beve solitamente caffè normale e chi invece opta per il decaffeinato. Segno che la chiave della longevità non va cercata necessariamente nella caffeina. Ulteriori studi serviranno proprio per scoprire quali composti del caffè hanno degli effetti potenzialmente benefici sull'organismo umano.

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