Morbillo, Italia fra i paesi più colpiti: 1.387 casi in un anno

Salute e Benessere
Il momento della vaccinazione (Getty Images)
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Secondo i dati diffusi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nel nostro Paese tra il 2016 e il 2017 si è verificato il 24% delle infezioni in Europa

Italia secondo paese in Europa per numero di casi di morbillo. Lo comunica in una nota il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) secondo il quale, tra il marzo del 2016 e il febbraio del 2017, nel nostro paese si sono registrati 1.387 casi della malattia esantematica.

I numeri in Europa

È un quadro poco rassicurante quello presentato dall'Ecdc che ha reso noto come solamente negli ultimi due mesi del 2017 i casi di morbillo segnalati da 14 paesi dell'Unione Europea sia stato di 1524 casi. Un numero, ha precisato il centro, che non coinvolge solamente i bambini, ma anche gruppi di adulti della fascia over 20 che, tra il 2015 e il 2016, hanno costituito un terzo di tutti i casi noti. Nell'ultimo anno davanti all'Italia c'è solo la Romania con 2.703 infezioni, mentre siamo seguiti da altri come Gran Bretagna (555 casi), Germania (517), Belgio (174), Polonia (145) e Francia (126). Il che, in termini percentuali, porta l'Italia a rappresentare il 24% del totale dei 5881 casi registrati in tutto il continente. Un allarme reso più grave anche dal trend di crescita che ha visto un passaggio dai 265 ai 419 casi di morbillo tra gennaio e febbraio 2017, mentre nel dicembre 2016 erano 90, a novembre 84, a ottobre 76, a settembre 56. I dati, diffusi in contemporanea con la Settimana Mondiale dell'Immunizzazione #VaccineWork promossa fino al 30 aprile dall'Organizzazione mondiale della sanità, si accompagnano a una raccomandazione precisa: quella di vaccinarsi. “L'unico modo per prevenire la malattia, la disabilità e la morte da malattie curabili vaccino – scrive l'Ecdc - è attraverso una vaccinazione tempestiva e completa secondo il programma nazionale di immunizzazione di ciascun paese”.

Il monito dell'Oms

Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità continua a ripetere il suo appello alla vaccinazione generale. Secondo Flavia Bustreo, vice direttore generale Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell'Oms, “Abbassare i livelli di copertura vaccinale permetterà il ritorno di malattie mortali che avevamo debellato”. Tra il 2000 e il 2015, ha sostenuto la dirigente, il vaccino ha impedito 20,3 milioni di morti nel mondo, ma gli ultimi dati dimostrano che è quanto mai urgente tornare a promuovere con efficacia, determinazione e, soprattutto, chiarezza i benefici della vaccinazione. “A causa della diffusione di bufale e falsi miti spesso alimentati da ingiustificati allarmismi mediatici – ha concluso Bustreo - stiamo rischiando di fare pericolosi passi indietro”. Secondo i dati dell'organizzazione sanitaria ci sono ancora 19,4 milioni di bambini nel mondo che ancora non sono protetti da malattie facilmente curabili e prevenibili dai vaccini. Di queste, il morbillo continua a rappresentare una delle principale cause di morte tra i più giovani. Stando agli ultimi dati disponibili, nel 2015 la malattia ha ucciso 134.200 persone, la maggior parte dei quali erano bambini sotto i 5 anni.

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