Cani abbandonati, dal terremoto alla pet therapy per i cardiopatici

Salute e Benessere
Pet therapy affidata anche agli animali abbandonati (Getty Images - foto di repertorio)
GettyImages_Pet_therapy

L'iniziativa della Fondazione Iseni y Nervi e di Animal's Emergency punta a salvare le vite di uomini e animali, affidando a dei pazienti affetti da malattie cardiache esemplari rimasti senza padrone. I primi arrivano dalle zone colpite dal sisma nel Centro Italia

Cani abbandonati, adeguatamente addestrati, e poi adottati da pazienti cardiopatici. Il progetto, ideato dalla "Fondazione Iseni y Nervi" di Malpensa insieme all'associazione "Animal's Emergency" onlus di Trezzano sul Naviglio, mette insieme la cura del paziente, attraverso la pet therapy, e quella degli animali domestici abbandonati.


Dal terremoto alla cura - La prima storia legata all'inizio del progetto è quella di Jack e Lola, due cani abbandonati a seguito di uno dei terremoti che hanno colpito il centro Italia negli ultimi mesi. Jack, 5 anni, è un incrocio di setter "molto vivace e gioioso" secondo coloro che l'hanno avuto in affidamento fino ad oggi, mentre Lola, dal carattere più calmo, è un esemplare di 2 anni di una razza definita "arlecchino". Entrambi sono stati abbandonati nelle zone del sisma e affidati ad un centro di Foligno (Perugia) partner di "Animal's Emergency", associazione che ha già in custodia una ventina di animali, un quarto dei quali preparati per vivere con un cardiopatico.

 

<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Ffondazioneiseni%2Fposts%2F1457106887656089&width=500" width="500" height="759" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true"></iframe>


Terapia con gli animali - Il progetto prende le mosse dagli studi scentifici sui benefici della pet therapy riassunti nell'articolo dal titolo "Pet ownership and cardiovascular risk" pubblicato sulla rivista scientifica "Circulation". La ricerca ha evidenziato come la presenza di un cane o un gatto abbia effetti positivi sui pazienti affetti da una malattia cardiovascolare, abbassando ad esempio il livello della pressione arteriosa e aumentando così le percentuali di sopravvivenza rispetto a coloro che vivono senza un amico a quattro zampe. Una scoperta di non poco conto visto che solamente in Italia, secondo l'Istituto superiore di sanità, le patologie legate al cuore hanno un impatto imponente sulla salute pubblica e sulle risorse sanitarie ed economiche. Secondo i dati dell'Istat, infatti, la spesa per gli interventi cardiochirurgici è stimabile in circa 700 milioni di euro all'anno e rappresenta, da sola, l'1% di quella sanitaria complessiva. I farmaci del sistema cardiovascolare sono poi i più utilizzati in assoluto, per un importo di oltre 5 miliardi di euro, con una copertura di spesa da parte del sistema sanitario nazionale di quasi il 93%. Le malattie cardiovascolari rappresentano inoltre la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi.

 

La piaga dell'abbandono - Il secondo obiettivo dell'iniziativa è quello di ridurre quanto più possibile il numero degli animali abbandonati attraverso una rete che permetta il loro inserimento nelle case dei pazienti. In una nota la stessa "Fondazione Iseni y Nervi" ha ricordato le stime legate al fenomeno che, ogni anno in Italia fa registrare una media di 80mila gatti e 50mila cani che rimangono senza padrone, più dell’80% dei quali ha altissime probabilità di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti.

Salute e benessere: Più letti