Meloni respinge proposta bipartisan di Salvini: "Incomprensibile, doveva parlarcene prima"

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In un’intervista al Corriere la leader di Fdi respinge l’idea di un comitato di salvezza nazionale lanciata dal segretario della Lega. "Basta con governi nati in laboratorio", ribadisce, per poi aggiungere: "Non capisco perché il Carroccio tratta sul proporzionale"

La proposta bipartisan di Matteo Salvini "è una proposta incomprensibile. Che peraltro Salvini ha fatto a Pd e M5s prima di sottoporla a noi, i suoi alleati. Mi sembra un modo alquanto strano di tenere i rapporti nella propria coalizione". Così la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni in un'intervista al Corriere della Sera respinge la proposta di un comitato di salvezza nazionale lanciata dal segretario della Lega, con la richiesta a Conte di un tavolo con tutti i leader di partito per affrontare insieme “cinque emergenze” e poi tornare al voto. "Basta con governi nati in laboratorio: se Draghi vuole fare il premier si candidi, e se vince farà il premier. Qualunque altra ipotesi per me non esiste”, ribadisce Meloni.

"Sulle grandi materie come si può essere d’accordo?"

"Se la maggioranza propone provvedimenti condivisibili, noi non abbiamo problemi: FdI ha votato il taglio dei parlamentari. Ma sulle grandi materie, come si può pensare che ci si trovi tutti d'accordo?", sottolinea Meloni, secondo cui Salvini "lanciando questo sasso nel campo di Agramante forse voleva solo togliersi l'etichetta di sfasciatutto". Sulle banche, si chiede poi Meloni, "dovremmo difendere i risparmi con quelli favorevoli al nuovo trattato sul fondo salva-Stati?" (VIA LIBERA AL DECRETO SU POPOLARE DI BARI). Quanto alle infrastrutture, "lo scorso governo andò in crisi per le divisioni tra M5s e Lega sulla Tav", ricorda. E sulla crescita, spiega: "Voglio vedere che intesa può mai esistere con chi sta facendo una manovra che prevede un incremento di tasse di 6 miliardi nel 2020 e di 11,2 nel 2021".

"Si voti una Costituente e si vada alle urne"

In merito alle riforme, Meloni rinnova quindi la sua proposta: "Si voti una Costituente assieme al prossimo Parlamento, e si vada anche per questo alle urne il più presto possibile. Non possono essere queste Camere, scarsamente rappresentative, a cambiare la Costituzione". E sulla riforma della legge elettorale, spiega: "La Lega ha raccolto le firme per abolire la quota proporzionale e poi si tratta sul proporzionale, che perpetua l'ingovernabilità?".

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