Reddito di cittadinanza e quota 100, il governo conferma il Cdm per il decreto

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Il “decretone” con le due misure bandiera del governo si terrà domani nel pomeriggio. Lo confermano il premier e il ministro Di Maio, impegnati domani mattina insieme al collega Salvini in un vertice che farà il punto sui nodi ancora da sciogliere tra cui la Tav

Dopo il rincorrersi di voci di rinvii, di qualche ora, di un giorno, addirittura alla prossima settimana, il Consiglio dei ministri sul "decretone" ci sarà domani, probabilmente nel pomeriggio. "Tanti gli impegni che mi aspettano a partire da domani. Innanzitutto avremo un consiglio dei ministri importantissimo. Approveremo il decreto che contiene i due provvedimenti chiave di questo governo: il reddito di cittadinanza e quota 100", ha assicurato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un post su Facebook. Una conferma che arriva a stretto giro anche da fonti di Palazzo Chigi e dal vicepremier Luigi Di Maio: "Il cdm per domani è confermato? Credo proprio di sì, è questione di qualche ora", ha detto il vicepremier. L’approvazione definitiva dovrebbe comunque arrivare dopo il vertice a tre tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i suoi due vicepremier, convocato per domattina a Palazzo Chigi per fare il punto sulle misure. L'atmosfera, in queste ore, è di calma apparente, ma il rischio di uno scontro c'è: non tanto sulle coperture al decretone, quanto sul dossier ambiente, dove Movimento e Carroccio parlano da giorni due lingue diverse. Un dossier che nasconde il "nodo dei nodi", quello della Tav Torino-Lione.

Il nodo coperture

In giornata, a proposito delle coperture, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a Oristano per la campagna elettorale in vista delle regionali, ha assicurato: "I soldi ci sono, lasciamo che i tecnici facciano il loro mestiere su provvedimenti che riguardano milioni di italiani". "Abbiamo chiesto ai tecnici che i conti siano perfetti sino all'ultima virgola - ha aggiunto il vicepremier - Quindi che si prendano le ultime ore necessarie, perchè poi si parte”. Già oggi il sottosegretario agli Affari regionali, Stefano Buffagni, aveva confermato che "l'idea" sarebbe di chiudere domani "se quadrano tutti i numeri: ora vediamo se si riesce a chiudere con la Ragioneria dello Stato”. "Ci sono alcune esigenze di calcolo più sulla parte pensioni che non sul reddito di cittadinanza”, ha spiegato Buffagni. Di sicuro, "non ci sono 'manine', si sta lavorando con la collaborazione e un po' di frenesia".

Il presidente della Consob

Nel corso del vertice in programma domani non è escluso che Conte, Salvini e Di Maio, oltre a reddito, "quota 100" e Tav, affrontino altre questioni all'ordine del giorno, in primis la nomina del presidente della Consob, vacante dalle dimissioni di Mario Nava, quattro mesi fa. Sulla nomina, che spetta a Sergio Mattarella su proposta del presidente del Consiglio, sarebbe in atto un confronto interno al M5S, con una parte del Movimento apertamente favorevole a Marcello Minenna (tra cui il leader Di Maio) e il premier, che ha voluto tenere per sè l'ultima parola e che potrebbe proporre un altro nome per superare lo stallo.

Disabili e Tfr per gli statali

Altre questioni sono quelle delle misure per i disabili e l'anticipo finanziario del Tfr per gli statali. Nel primo caso si tratta di un braccio di ferro M5S-Lega che ha come oggetto le risorse del reddito di cittadinanza destinate a questa categoria. Secondo fonti di governo, la platea del reddito sarebbe stata definita (circa 260mila famiglie con invalidi civili, almeno al 67%,) e alcune modifiche potrebbero essere inserite nel corso dell'iter parlamentare. Nei giorni scorsi, la Lega ha infatti minacciato di non votare il reddito di cittadinanza senza le risorse adeguate per i disabili. Per quanto riguarda l’anticipo del Tfr per gli statali, l’operazione, che prevede una convenzione da stipulare con l’Abi, sarebbe ancora in alto mare. Le banche dovrebbero anticipare in tutto o in parte le risorse e resta aperto il problema di chi pagherà gli interessi sul prestito e dell'impatto della spesa.

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