Olimpiadi 2026, Salvini: se non bastano privati, da noi ultimo sforzo

Politica

Il vicepremier, sulla candidatura Milano-Cortina per i Giochi invernali, annuncia un intervento del governo se i fondi privati non dovessero bastare. Intanto un referendum consultivo boccia la corsa di Calgary. Zaia: non abbassiamo la guardia

L’Italia prosegue la sua corsa per la candidatura congiunta Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali 2026 (TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE). Il ministro dell'interno Matteo Salvini ha aperto ad un intervento del governo sui finanziamenti contrariamente a quanto emerso ufficialmente finora da Palazzo Chigi: "Se non bastano i fondi privati, faremo noi l'ultimo sforzo”, spiega il vicepremier. "Ho visto il progetto, è uno di quelli a minor impatto economico della storia anche perché moltissime infrastrutture già ci sono. Penso che sia così affascinante il progetto delle Olimpiadi italiane alpine che i fondi privati si trovano. Certo se poi serve una mano ti portano un ritorno di immagine, di positività che vale la pena". A chi gli ha chiesto un parere sulla sindaca di Roma Virginia Raggi che invece ai Giochi olimpici disse di no, il ministro risponde: "Chiedetelo a lei. Se guardiamo come sono finite alcune città olimpiche c'è poco da star sereni. Io voglio guardare positivo”.

Calgary: referendum dice no a candidatura

Intanto arriva una possibile buona notizia per l’Italia: i cittadini di Calgary hanno detto no alla candidatura della loro città per i Giochi Olimpici 2026. Un referendum consultivo ha decretato la maggioranza dei “No” alla candidatura. Gli esponenti politici locali e soprattutto i consiglieri municipali hanno promesso che senza un adeguato consenso popolare, la corsa alla candidatura si sarebbe fermata. Ora lunedì prossimo la decisione definitiva sul ritiro spetta al consiglio municipale che deve ratificare l'esito del voto. In questo scenario l'assegnazione dei Giochi 2026 rimarrebbe una gara a due tra Milano-Cortina e Stoccolma.

Si va verso sfida con Stoccolma

La strada per la candidatura italiana in realtà sembrerebbe in discesa, perché alla pari di Calgary, anche Stoccolma ha parecchi problemi di natura politica ed economica fra governo nazionale e autorità locale. Il 28 novembre il dossier sulla candidatura italiana sarà presentata al Cio, a Tokyo, dal presidente del Coni Malagò, che volerà in Giappone insieme con il sindaco di Milano Sala e il governatore del Veneto Zaia.

Zaia: non abbassiamo la guardia

Proprio il governatore veneto Zaia ha commentato il quasi certo ritiro di Calgary dalla corsa per ospitare i Giochi: "A maggior ragione di fronte a questa notizia dobbiamo lavorare, progettare, fare squadra come se avessimo mille competitor. Guai abbassare la guardia. A questo punto dobbiamo sostenere la candidatura Milano-Cortina con ancora più tensione e determinazione di prima, a cominciare dall'andare a Tokyo ancora più forti e convinti delle qualità della nostra proposta. Sarebbe un errore calare la tensione per un possibile avversario in meno, perché non si vince adesso, ma il giorno dell'assegnazione ufficiale da parte del Cio. Ce la dobbiamo fare e allora non c'è che mettersi pancia a terra e lavorare, uniti e forti come sinora”.

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