Di Maio: con Lega si può fare buon lavoro. Berlusconi: Salvini leader

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L’ex premier sul centrodestra: “Tutto bene”. Sui dem: “Nessun contatto, mai detto di voler fare governo con loro”. Il leader pentastellato insiste col Carroccio: "Possiamo fare cose importanti". Mattarella verso incarico esplorativo a Fico

“Con Salvini si può fare un buon lavoro per il Paese”: con queste parole Luigi Di Maio, parlando al Salone del Mobile di Milano, ha provato ad avvicinarsi alla Lega. Nel centrodestra, intanto, sembra essersi ricucito lo strappo tra Berlusconi e il leader del Carroccio, almeno secondo il presidente di Forza Italia. “Lo stato di salute del centrodestra? Tutto bene. Anche ieri sera ho parlato con Giorgetti e siamo sempre assolutamente convinti che dobbiamo fare un governo: il centrodestra è unito e Matteo Salvini è la persona che deve esprimere il leader”, ha detto Berlusconi dal Molise, dove si trova per la campagna elettorale in vista delle Regionali. Riguardo al Partito democratico, poi, ha aggiunto: “Non ho mai detto di voler fare un governo coi voti del Pd. Non c'è nessun contatto in atto con il Pd. Ho solo detto che avremo dovuto presentarci in Parlamento con il nostro programma e raccogliere i voti di tutti coloro che non ritenessero cosa buona per l'Italia e per loro andare a nuove elezioni”. Mattarella verso incarico esplorativo a Roberto Fico.

Di Maio: "Con la Lega si può fare un buon lavoro"

Luigi Di Maio, intanto, continua a tentare Salvini. "Credo fortemente nel fatto che con la Lega di Matteo Salvini si possa fare un buon lavoro per il Paese. Possiamo fare cose molto importanti", ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle al Salone del Mobile di Milano. "So bene il momento politico che sta vivendo la Lega - ha aggiunto -, ma ho avuto modo di testare la sua affidabilità quando abbiamo eletto le cariche istituzionali in Parlamento e sono sicuro che se firma un contratto di governo tiene fede ai patti". Contratto che il M5S vorrebbe solo con la Lega, senza Forza Italia e Fdi: dai due partiti accetterebbe al massimo un appoggio esterno. Di Maio, poi, ha insistito: "Questo è il momento in cui possiamo fare grandi cose ma c'è bisogno di venirsi incontro. Io ce la metterò tutta per andare incontro alle esigenze di chi ci può dare una mano a cambiare le cose".

Le scintille tra Berlusconi e Salvini

Proprio l'argomento 5 Stelle è quello che crea tensione in casa centrodestra. Le ultime scintille tra Berlusconi e Salvini erano nate ieri, dopo il nulla di fatto del mandato esplorativo di Elisabetta Alberti Casellati. Mentre il leader della Lega aveva dimostrato l’intenzione di continuare a dialogare per il governo con Luigi Di Maio, l’ex premier aveva chiuso la porta ai 5 Stelle, assicurando che “per nessun motivo al mondo” ci avrebbe ripensato e proponendo di cercare in Parlamento i voti per un esecutivo di centrodestra nel gruppo Misto e nel Pd. “Sbaglia”, era stata la replica irritata di Salvini. “Sogna”, avevano risposto i Dem. Mentre i pentastellati avevano fatto sapere al segretario del Carroccio: o molli Forza Italia, o un governo M5S-Lega non si fa.

Martina: “Aspettiamo indicazioni Mattarella”

Anche se dal Pd non sono arrivate aperture ufficiali, per il Movimento non è del tutto escluso un esecutivo con i Dem. A chi gli ha fatto presente che un pezzo di Pd ha detto che le distanze con i 5 Stelle non sono incolmabili, Di Maio ha risposto: "A me fa piacere, ho sempre detto che la nostra proposta era rivolta a due forze politiche per firmare un contratto di governo: la Lega oppure il Pd". Oggi Di Maio e il segretario reggente dem Maurizio Martina sono nello stesso posto, al Salone del Mobile di Milano, ma per i due sono previsti percorsi separati e non dovrebbero incrociarsi. Rispondendo alla domanda se il Pd sarebbe pronto ad aprire un dialogo con M5S, Martina ha detto: “Noi dobbiamo aspettare le indicazioni del presidente Mattarella e capire quale sarà lo scenario da lunedì. Vogliamo essere assolutamente rispettosi di questo passaggio che il presidente sta facendo”. Stessa linea del ministro della Giustizia Andrea Orlando: una convergenza Pd-M5S per formare un governo “non mi sembra che sia un argomento dell'oggi”, ha detto. Il sindaco di Milano Beppe Sala, invece, ha dichiarato: “Auspico assolutamente un dialogo tra Pd e M5S, partendo dal presupposto che ovviamente su alcuni principi fondamentali bisogna intendersi. Va fatta una riflessione sui programmi”.

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