Presidenza Camere, Di Maio spinge su intesa. Pd: non faremo Aventino

Politica
Maurizio Martina e Luigi Di Maio

Il capo pentastellato ribadisce: "figure di garanzia" e abolizione dei vitalizi, per elezione delle alte cariche "telefonerò ai principali leader". Salvini: "Rispondo a tutti". Martina: "Governo M5S-Lega pericoloso. Non ci tireremo indietro dal confronto"

All'indomani delle elezioni del 4 marzo è sempre calda la questione della presidenza delle Camere, per cui si sono aperte le trattative tra le forze politiche nell'attesa che il 23 marzo si riunisca per la prima volta il nuovo Parlamento disegnato dal voto. Il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio prova a sbloccare la partita e riprende l'iniziativa: entro domenica sera sentirà al telefono Salvini, Brunetta, Meloni, Martina e Grasso. E tornerà ad avocare al M5s la presidenza di Montecitorio, ma garantirà la ricerca di "figure di garanzia", esclusi però "condannati" o persone "sotto processo". "Io rispondo a tutti. Per me va bene", è la risposta del leader della Lega, Matteo Salvini. Il Pd, pur restando "all'opposizione", prova a entrare in partita: "Guai all'Aventino - dice Maurizio Martina -. Non staremo a guardare". In vista delle votazioni di venerdì che daranno inizio alla legislatura, si continua a ragionare su uno schema secondo cui la Camera andrebbe al M5s, il Senato al centrodestra.

Di Maio: "Per le Camere inaccettabili condannati o persone sotto processo"

Nel post sul blog del M5S, Di Maio spiega di voler parlare "per telefono con i principali esponenti di tutti i futuri gruppi parlamentari: Salvini, Brunetta, Meloni, Martina e Grasso". "Voglio parlare loro con franchezza, chiarezza e onestà. A ognuno di loro dirò che noi vogliamo coinvolgere tutti in questa fase di individuazione delle figure che presiederanno le Camere", aggiunge. Un'apertura che era già arrivata oggi nel corso di un incontro pubblico a Carugo (Como), dove Di Maio ha specificato di non avere "intenzione di chiudere l'individuazione dei presidenti delle Camere solo ad un accordo tra due forze politiche". Per le presidenze, continua Di Maio sul blog, "da parte delle altre forze politiche considereremo inaccettabili le proposte di candidati che siano condannati o sotto processo. Ne va della credibilità e dell'onorabilità delle istituzioni". Nel corso della giornata Di Maio aveva spiegato che al M5S interessa "soprattutto abolire i vitalizi perché la composizione degli uffici di presidenza di Camera e Senato, con i loro presidenti, i vicepresidenti, i questori e i segretari, sarà importante per abolire un privilegio odioso come quello dei vitalizi".

Salvini: "Io rispondo a tutti"

Dopo le dichiarazioni di Di Maio, non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini. "Io rispondo a tutti. Per me va bene", ha detto il leader della Lega. Poi però, sul tema dei vitalizi caro ai 5 Stelle, ha aggiunto: "Tagli ai vitalizi? L'emergenza vera è il lavoro. Il taglio dei privilegi lo abbiamo già fatto in passato. Quello che vedremo, con tutti, sono alcune idee per rilanciare il lavoro che possiamo portare insieme in Parlamento". Il capo del Carroccio ha ribadito che i rapporti nella coalizione di centrodestra sono ottimi e a chi gli ha chiesto se c'è la possibilità che la Lega ceda la presidenza del Senato a Forza Italia, ha risposto: "Non ho nomi da fare. Portate un po' di pazienza e risolveremo tutto. Stiamo parlando con tutti, dateci alcuni giorni di tempo per consentirci di dare agli italiani il governo che si meritano". A proposito del prossimo esecutivo, Salvini ha spiegato: "Se qualcuno la tirasse in lungo e poi dicesse andiamo tutti insieme al governo per fare qualcosa e tirare a campare 2 anni, io non ci sto. Noi abbiamo vinto con un programma elettorale e quel programma proveremo fino in fondo a portarlo al governo".

Martina: "Non staremo a guardare"

Della situazione post voto ha parlato anche Maurizio Martina, presente all'assemblea di Sinistradem con Gianni Cuperlo, Andrea Orlando e Carlo Calenda. “Il 4 marzo ci ha consegnato l'opposizione, ma guai all'Aventino", ha detto il segretario reggente del Pd. "Anche io penso che un governo M5S-Lega sia pericoloso per il Paese. Non ci tireremo indietro dal confronto e non aspetteremo che siano solo le forze che hanno vinto il 4 marzo a fare le loro mosse. Noi contrattaccheremo e cercheremo di organizzare l'alternativa con un lavoro di centrosinistra aperto, plurale", ha aggiunto. E ha concluso: "Incalzeremo, proporremo, non staremo a guardare". Sulla stessa linea Andrea Orlando. Secondo il ministro della Giustizia il Pd deve "evitare l'aventinismo" e "motivare il fatto che non è possibile produrre una alleanza politica con Lega e M5S perché sarebbe impossibile realizzare gli impegni presi con gli elettori, così togliamo via l'aspetto che non facciamo alleanze con chi ci ha insultato".

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