Di Maio: "Dopo le elezioni intese sui temi, ma niente alleanze"

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Foto d'archivio Ansa
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Il candidato premier del Movimento 5 Stelle chiude al sostegno di altre forze politiche a un eventuale governo pentastellato: "Chiederemo di sostenerci sui singoli provvedimenti". Sull'ipotesi di un Gentiloni bis: "È uno schema che mi terrorizza"

Prima quella che sembrava un'apertura ad alleanze post-elezioni, poi il chiarimento: no al sostegno di altre forze politiche per un eventuale governo del Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio, candidato premier pentastellato, aveva detto durante un intervento radiofonico: "Se alle elezioni dovessimo ottenere il 40% potremmo governare da soli, se non dovessimo farcela la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta". Poi, è arrivato il chiarimento: "La sera delle elezioni faremo un appello a tutte le forze politiche per metterci insieme sui temi e non sugli scambi di poltrone", ha spiegato Di Maio. Per poi sottolineare: "Sia chiaro: eliminiamo dal vocabolario le parole alleanze e coalizioni". Chiusa, invece, ogni porta all’ipotesi di un governo Gentiloni-bis, ventilata recentemente da Silvio Berlusconi: "È uno schema che mi terrorizza". E ricorda che la regola dei due mandati resta, anche in caso di legislatura breve e di ritorno alle urne.

"Appello sui temi, niente scambi di poltrone"

Luigi Di Maio ha poi precisato: "Ci saranno programmi per cambiare il Paese e chiederemo a tutti di aderire. Chi risponderà, lo incontrerò, gli faremo presente chi sono i nomi dei nostri ministri e del nostro Presidente del consiglio e chiederemo la fiducia andando dal presidente della Repubblica e quindi indicando la squadra: nessun fraintendimento su questo". "Il nostro appello è a sostenere la fiducia a noi sulla base di convergenze programmatiche", ha spiegato. 

"Gentiloni bis? Ipotesi che mi terrorizza"

Un Gentiloni bis, anche solo per permettere la campagna elettorale? Di Maio respinge l'ipotesi: "E' uno schema che mi terrorizza. So perché Berlusconi dice che deve restare Gentiloni, perché loro si sentono tutti garantiti, soprattutto in questo momento di scandalo sulle banche", dice il candidato premier M5S. "A capo della commissione banche ci hanno messo Casini e Brunetta, due uomini sostanzialmente vicini a Berlusconi e al centrosinistra. Finché gli italiani decideranno di votare per loro ci ritroveremo sempre questo mondo unico di vecchi partiti che prova a proteggersi. Meno voti prenderemo più ci sarà instabilità e si tornerà a votare, più voti prenderemo noi più ci sarà la possibilità di fare un governo". Di Maio ha ribadito infine che "la regola dei due mandati non è in discussione, è uno dei nostri asset fondamentali". La considerazione è arrivata in risposta a chi gli ha chiesto se, in caso di legislatura brevissima e di ritorno alle urne, lui non possa ricandidarsi in virtù del tetto massimo previsto dai regolamenti del Movimento 5 Stelle.

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